Lo sai, Chiama ora di Tim e Chiamami e Recall di Vodafone, servizi di messaggistica finora gratuiti, dal 21 luglio diventeranno a pagamento.
A renderlo noto è la Federconsumatori, che calcola un costo medio di 20 euro lanno per gli utenti. I due gestori fa sapere la Federconsumatori se la stanno prendendo molto comoda nell’informare i propri clienti della prossima novità. E coloro che hanno attivato questi servizi sulla propria linea corrono il rischio di ritrovarsi addebitati dei costi che non sospettavano di dover sostenere.
Disattivazione gratuita. Dal momento che i servizi, prima gratuiti e attivati automaticamente su tutti i numeri gestiti dalle due compagnia, è probabile, infatti,che molti utenti poco attenti, o magari poco esperti, si ritrovino addebitato il costo dei servizi senza sapere come procedere alla loro disattivazione. Difendersi, comunque, è possibile. Gli utenti Tim possono contattare il 119 o il 40920, quelli Vodafone il 42070 o il 42592, e chiedere alloperatore di disattivare i servizi di cui non intendono usufruire. La disattivazione deve essere effettuata in modo del tutto gratuito dalle compagnie telefoniche.
Cosa sono questi avvisi. Lo Sai e Chiamami servono per ricevere unsms con lindicazione delle chiamate ricevute mentre il proprio telefono non era raggiungibile o era occupato in unaltra telefonata. Il messaggio indica il numero di telefono della persona che aveva provato a mettersi in contatto. Chiama Ora e Recall servono invece per ricevere unsms di avviso nel quale viene indicato che il numero che si stava provando a chiamare è diventato nuovamente raggiungibile, o non è più occupato in una conversazione.
Quanto costeranno dal 21 luglio.Lo Sai e Chiama Ora di Timcosteranno in totale 1,90 euro (Iva inclusa) ogni quattro mesi, e si rinnoveranno automaticamente allo scadere del quadrimestre. Chiamami e Recall di Vodafone costeranno 6 centesimi al giorno per ogni giorno in cui si riceve almeno un messaggio del servizio, fino a un massimo di 1,86 euro (Iva compresa) nei mesi di 31 giorni.
Critiche sulla comunicazione. I due operatori (che insieme rappresentano il 65% del mercato), dopo la pubblicazione di alcuni avvisi sui principali quotidiani, stanno inviando in questi giornisms ai clienti per comunicare il passaggio a pagamento dei servizi. La comunicazione è stata ritenuta insufficienteda alcune associazioni dei consumatori chehanno annunciato esposti allAuthority.