Uccide la nonna a bastonate per 50 euro, arrestato 24 enne

di Nicola Rosselli

 Lusciano. Svolta nell’omicidio di Antonietta Di Luciano, l’anziana donna di 89 anni trovata cadavere nel letto della sua abitazione, mercoledì scorso, a Lusciano, in via D’Annunzio,con una ferita alla testa provocata da un oggetto contundente di grandi dimensioni.

I carabinierihanno tratto in arresto il nipote, Baci Costanzo, dettoGiovanni, 24 anni originario della Romania, figlio adottivo del figlio della vittima, quest’ultimo che aveva allertato i soccorsi dopo aver rinvenuto il corpo della madre, uccisacon bastonate inferte alla testa.

Dalle indagini è emerso che il ragazzo, nella notte tra il 1 e il 2 luglio, allo scopo di impossessarsi dei risparmi e degli oggetti di valore della nonna paterna, si introduceva nella sua abitazione armato di bastone e, nella convinzione di essere stato scoperto, la uccideva sferrandole tre colpi alla tempia destra e inscenando subito dopo una rapina.

Durante l’interrogatorio il 24enne ha accusato del delitto il padre adottivo, Francesco Costanzo, 60 anni, per poi, successivamente, dinanzi a precisi riscontri probatori, confessare l’omicidio. All’interno della pertinenza dell’abitazione di Costanzo è stata rinvenuta e sequestrata l’arma utilizzata per il delitto: un bastone in legno per il supporto degli attrezzi agricoli. Sequestrati, anche, nella disponibilità del giovane, una banconota da 50 euro e monili in oro imbrattati di sangue. Il fermato è stato condotto nel carcere di Santa Maria Capua Vetere.

Quello che poteva trasformarsi nel giallo dell’estate 2014 nell’Agro Aversano potrebbe essere risolto sin dalle prossime ore dai carabinieri della locale stazione e del reparto territoriale di Aversa, coordinati dal colonnello Gianluca Vitagliano e dal tenente Flavio Annunziata, nell’ambito delle indagini dirette dal pubblico ministero De Roxas della Procura di Napoli Nord retta da Francesco Greco.

Il servizio e la conferenza stampa – VIDEO

Il luogo dell’omicidio- VIDEO

Gli investigatori, anche grazie ai tanti elementi raccolti dal personale del Ris all’interno di quell’appartamento, e dagli interrogatori ai quali sono stati sottoposti i familiari e, in particolare, il figlio che aveva trovato il cadavere dell’anziana in un lago di sangue e con la testa fracassata, quasi certamente, con un grosso corpo contundente, la cui ricerca rappresenta uno degli obiettivi dei carabinieri, hanno mostrato sin dall’inizio un cauto ottimismo. Immediatamente dopo il ritrovamento del corpo, poco dopo le sei di mercoledì mattina, si era pensato ad un tentativo di rapina finito male. Strano, però, che la porta fosse aperta e senza segni di evidente effrazione, mentre l’anziana donna era solita chiuderla per bene sin dalle prime ore della sera. Dall’abitazione, poi, almeno ad un primo sommario esame, sembrava non mancare nulla.

Per l’intera giornata di giovedì, così come in quella precedente, nella caserma del carabinieri di Aversa sono stati ascoltati soprattutto i parenti della povera 89enne luscianese, nel tentativo di ricostruire le sue ultime ore di vita, ma sino a tarda sera, sebbene visibilmente ottimisti, gli investigatori non hanno rivelato nulla sull’esito di questa due giorni di interrogatori che ha rappresentato una sorta di tour de force per giungere al dunque in tempi brevi.

Antonietta Di Luciano, appartenente ad una famiglia di agricoltori, viveva in un’abitazione raggiungibile da un cortile in via D’Annunzio, nei pressi della scuola media. Sullo stesso cortile c’è la scala di accesso all’appartamento del figlio, ubicato al primo piano del fabbricato. Mercoledì mattina, intorno alle 6,15, il figlio, nell’uscire di casa per andare nei campi che la famiglia coltiva, ha notato che la porta di ingresso all’abitazione era aperta. Un particolare che lo ha insospettito in quanto, come lui stesso ha raccontato successivamente agli investigatori, la sera precedente, come accadeva quotidianamente, quella porta era chiusa. La madre aveva l’abitudine di andare a letto molto presto. Insospettito ha spinto la porta, ha chiamato e non ha avuto risposta. Quando è entrato in camera da letto ha capito il motivo La madre era senza vita a letto, in una pozza di sangue. Dai carabinieri è andato a piedi. La caserma di viale Manzoni dista poche decine di metri. Dal citofono, collegato alla centrale operativa del reparto territoriale di Aversa, l’allarme e l’arrivo dei carabinieri.

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