SantArpino. E il recentissimo rimpasto di giunta al centro dellintervento del consigliere comunale Francesco Capone.
Ed il giudizio dellesponente dellopposizione è tuttaltro che tenero. Tanto rumore per nulla. Una grancassa mediatica – dichiara in una nota ufficiale che ha prodotto solamente un cambio di assessore ed un semplice scambio di deleghe fra i diversi componenti di giunta. Un giro di valzer che somiglia al cambio dabito di una modella impegnata nella settimana della moda. Unoperazione di piccolo maquillage istituzionale i cui benefici saranno pari a zero, in quanto a SantArpino servirebbe tuttaltro, a cominciare da una classe dirigente capace di mettere in campo idee e progetti. Per essere chiari servirebbe quella che in tutto il mondo è definita programmazione, parola purtroppo abolita da questa giunta ed in particolare dal Sindaco, molto attento solo al proprio presenzialismo.
E mentre le cronache santarpinesi prosegue Capone erano tutte sintonizzate sulla pagliacciata del rimpasto, la realtà continua ad essere ben altra con il nostro comune che continua la propria inesorabile corsa verso il baratro, tra disoccupazione e fabbriche che chiudono, degrado urbano, e politiche per lambiente e le fasce sociali più deboli ferme al palo da anni. Il tutto condito da un bilancio comunale perennemente in anticipo di cassa, con ulteriori interessi passivi da pagare. Potrei continuare allinfinito, ma è evidente che quanto detto già dimostri che siamo in una situazione catastrofica e che quindi ci sarebbe bisogno di amministratori in grado di risolvere tali problemi. La giunta, invece di dare vita ad uninversione di rotta a 360 gradi, è stata impegnata a scambiarsi le deleghe, come i bambini fanno con i giocattoli. La pagliacciata del rimpasto non cambierà assolutamente nulla, anche perché i protagonisti di questo film sono sempre gli stessi. Sarebbe interessante conoscere se qualche cittadino si sia accorto che in questi due mesi il Comune di SantArpino navigava senza vicesindaco e con una giunta incompleta ed azzoppata. La risposta è semplicissima: nessuno si è reso conto di niente, dal momento che dal 2008, anno dinsediamento della prima squadra Di Santo, limportanza e la produttività degli assessori è pari a zero.
E così si appresta a chiosare Capone dopo due mesi di sussurri e grida, serviti a coprire lormai endemico totale immobilismo, il sindaco ci presenta questa nuova giunta, figlia solo di unattenta spartizione politica. Un esecutivo che è un mero palliativo e che non rimargina i conflitti e i contrasti nella coalizione che dovrebbe guidare il comune atellano e il giudizio fortemente negativo nei confronti del sindaco da parte di quasi tutti i consiglieri comunali di maggioranza e sulloperato dellesecutivo civico. Cosa aspettarci dunque da questa squadra raffazzonata? Purtroppo nulla di nulla.