Teano. Dal jazz freddo al funky, con sprazzi di stile californiano, sottolineate con l’utilizzo di effettielettronici e un sapiente intreccio tra i vari strumenti.
Questo è il jazz di Paolo Fresu, andato in scena il 25 luglio al Teano Jazz, in versione quintetto, quello storico, che quest’anno festeggia i 30 anni di collaborazione con l’album dal titolo “30”.
Insieme al trombettista di origini sarde, tra i maggiori esponenti del jazz italiano nel mondo, si sono esibiti Tino Tracanna(al sax),Roberto Cipelli(al pianoforte e hammond),Attilio Zanchi(al contrabbasso) edEttore Fioravanti(alla batteria).
Una densa atmosfera di suoni e luci altamente coinvolgente, plasmata alla perfezione con l’incantevole scenario del Loggione del Museo Archeologico. Attraverso il racconto di aneddoti divertenti sulla storia della band, Fresu ha sfatato il mito di musicista laconico e silenzioso, dimostrandosi promettente intrattenitore. Con paterna dolcezza ha introdotto il brano “Gialle foglie”, nato dalla disavventura scolastica del figlio, che aveva disubbidito agli ordini della maestra disegnando foglie rosse invece che verdi.
Due i bis nel finale: “Sono andati?”, tratto dallaBohèmedi Puccini, e il brano “Only Wooman Bleed” del rocker Alice Cooper, ispirato alla versione della grande Carmen McRae. Due ore di pura classe regalata al pubblico di Teano dal più longevo quintetto della storia del jazz.