Aversa. A.A.A. specialisti cercasi. E questo lappello lanciato dalla Consulta delle persone diversamente abili della città, presieduta dal non vedente Marco Olivetti.
Per i componenti dellorganismo, per abbattere le barriere architettoniche presenti ad Aversa non bastano parole, promesse ed impegni ma occorrono fatti. Fatti che devono essere indicati da specialisti nei differenti settori della disabilità che va da quella sensoriale, visiva o uditiva, a quella motoria che tanti acquistano in età matura, in maniera più o meno marcata, cosicché abbattere le barriere architettoniche è utile a tutti non solo ai diversamente abili certificati.
Da qui la necessità di intervenire applicando la legge 13 che dal 9 gennaio del 1989. fa obbligo di abbattere le barriere in ogni città della penisola. Cosa che regolarmente non avviene, non solo ad Aversa dove la presenza della consulta nata con lamministrazione Ciaramella dovrebbe far cambiare registro a chi progetta o realizza strade, negozi, uffici, particolarmente se destinate alluso pubblico.
Invece si permette che si aprono attività commerciali senza che vengano rispettate le norme della legge 13/89 o con lapparente rispetto delle stesse come accade, ad esempio in via Torretta, dove fu realizzato un marciapiede dotato di scivoli per consentirne luso ai disabili in carrozzella ma poi fu autorizzata la collocazione sul quel marciapiede di un armadio del metano rendendolo, di fatto, inaccessibile anche alle mamme che portano un bimbo in carrozzina.
Si chiede, dunque,la collaborazione di specialisti per la Consulta che, al momento, non ha figure professionali competenti nei vari settori della disabilità, titolate a segnalare gli accorgimenti da usare nella realizzazione almeno delle opere pubbliche, per consentirne luso, per quanto possibile in maniera autonoma, ai diversamente abili.
Ilpresidente Olivettilancia un appello per reclutare professionisti da inserire nei vari comitati scientifici che la Consulta intende creare a supporto dellorganismo, Naturalmente la partecipazione ai comitati sarà a titolo volontario cosicché potranno farne parte solo i professionisti che accetteranno di sottoscrivere una dichiarazione in cui simpegneranno ad offrire la propria consulenza a titolo gratuito, sollevando da qualsiasi vincolo di collaborazione retribuita la Consulta, il Comune e i rispettivi organi comunali.