Parigi. Un vaccino preventivo contro il virus Ebola potrebbe essere pronto entro il 2015. Lo ha affermato in un’intervista alla radio francese Rfi, pubblicata sul sito dell’emittente, il direttore del dipartimento immunizzazione dell’Oms, Jean-Marie Okwo Bèlè.
Secondo l’esperto, entro un mese dovrebbero iniziare i primi test del vaccino messo a punto dalla multinazionale britannica Gsk. “Il nostro obiettivo è di iniziare i test a settembre – ha spiegato – prima negli Usa e poi sicuramente in un paese africano, visto che è lì che abbiamo i casi. Verso fine anno potremmo avere i risultati, e trattandosi di un’urgenza si può pensare a delle procedure accelerate per averlo a disposizione nel corso del 2015”.
Lunedì prossimo un comitato dell’Oms formato da esperti di bioetica e medicina si riunirà per affrontare il tema dell’utilizzo di farmaci e vaccini ancora sperimentali per fronteggiare l’epidemia in corso in Africa occidentale.
Epidemia definita una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale”. Lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall’Oms, che ha dato l’annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento. In passato lo status era stato utilizzato solo per la pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta “suina”, e poche settimane fa per la polio.
”L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati hanno spiegato gli esperti del comitato, che si è riunito per due giorni Le possibili conseguenze di un’ulteriore espansione sono particolarmente serie e una risposta internazionale è necessaria. È parere unanime del comitato che siano soddisfatti i criteri per dichiararla emergenza internazionale di salute pubblica”.
Il segretario generale dellOms, Margaret Chan, ha aggiunto che lepidemia di ebola è “la peggiore che si sia avuta in almeno 40 anni”. “Uno sforzo coordinato a livello internazionale è indispensabile per fermare la diffusione del virus”, ha dichiarato.
La comunità internazionale, ha detto ancora Chan, deve aiutare i Paesi dove è presente l’epidemia perché “vengono da un periodo di conflitti e difficoltà e i loro sistemi sanitari sono deboli”. Alla conferenza è intervenuto anche Keiji Fukuda, vicesegretario dell’Oms. Lebola “non è una malattia misteriosa, si può fermare”, ha detto. “Abbiamo preparato raccomandazioni sia per gli stati affetti che per quelli che ancora non lo sono ha spiegato . La prima è che tutti i Paesi in cui c’è trasmissione del virus dichiarino lo stato di emergenza nazionale”.
A rassicurare l’Europa ci pensa il commissario alla salute Tonio Borg: “Voglio rassicurare i cittadini europei, il rischio che l’ebola arrivi su territorio europeo è estremamente basso”. E comunque, ha aggiunto, “nell’improbabile caso che il contagio arrivi, l’Europa è pronta”.
LOms ha ribadito che non sono necessarie restrizioni internazionali ai viaggi per evitare i contagi da Ebola, ma i Paesi dove l’epidemia è presente devono fare test a tutti i passeggeri di porti e aeroporti in uscita. “Tutti i paesi ha spiegato lOrganizzazione mondiale della sanità devono essere pronti ad accogliere potenziali casi”.
Le compagnie aeree, secondo lagenzia dellOnu, non dovrebbero interrompere i voli per i Paesi colpiti: “Se le precauzioni che consigliamo sono seguite alla lettera il rischio è veramente minimo. Interrompere i voli rischia di mettere in ginocchio le economie di quei Paesi”. LOms ha anche precisato che le misure protettive studiate per gli operatori sanitari che curano le persone colpite dal virus sono perfettamente sicure ed evitano i contagi.
Qualche ora prima sul virus era intervenuto anche il direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa, Tom Frieden. “La diffusione dell’ebola negli Usa è inevitabile a causa del massiccio traffico aereo globale, ma non sarà un’epidemia”, ha detto. Il dipartimento di Stato, poi, ha raccomandato agli americani di rimandare tutti i viaggi “non importanti” in Liberia.