Madrid. Il sacerdote spagnolo Miguel Pajares, primo europeo malato di Ebola – che ha ucciso oltre mille persone nell’Africa occidentale – è morto in ospedale a Madrid. Lo riferisce una portavoce dell’autorità sanitaria della capitale spagnola, senza precisare quando il prete sia morto.
Pajares, 75 anni, era stato trasferito dalla Liberia lo scorso 7 agosto dopo aver contratto la malattia mentre lavorava per un’organizzazione non governativa nel paese africano. Il sacerdote – ricoverato all’ospedale Carlos III – era stato messo in quarantena dal suo rimpatrio, avvenuto con la suora Juliana Bohi, risultata invece negativa ai test per la malattia.
Il ministero della Salute ha spiegato che l’uomo è stato curato col farmaco sperimentale ZMapp, prodotto dalla società Usa Mapp Biopharmaceutical. Due cooperanti Usa infettati hanno mostrato alcuni segni di miglioramento da quando lo assumono.
Paura anche su un aereo di linea turco proveniente da Lagos e diretto a Iatanbul. Una passeggera nigeriana è stata isolata e ricoverata all’arrivo perché sospettata di essere portatrice del virus Ebola, secondo quanto riferisce la stampa di Ankara. Finora non sono stati registrati casi di contagio da Ebola in Turchia. Il virus ha già ucciso in Africa 1.013 persone e altre 1.848 sono state contagiate, secondo i dati dell’Oms.
Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, il bilancio delle vittime ha raggiunto i 1.013 morti, escludendo il religioso, dopo che altre 52 persone sono decedute in tre paesi africani. In Liberia sono morte 29 persone, 17 in Sierra Leone e sei in Guinea. Il numero totale dei casi è salito a 1.848, aggiunge l’Oms.
Intanto, la Liberia ha riferito che le autorità Usa hanno dato l’ok ad una sua richiesta per ricevere il farmaco. Il comitato di esperti di etica medica riunito dall’Oms si è detto favorevole al ricorso di trattamenti non ancora omologati contro l’epidemia di Ebola.