Ebola, Oms: “Emergenza mondiale, la più grave da 40 anni”

di Redazione

 Ginevra. L’epidemia di Ebola in corso in Africa occidentale è una “emergenza di salute pubblica di livello internazionale”.

Lo ha deciso il comitato di emergenza istituito dall’Oms, che ha dato l’annuncio durante una conferenza stampa a Ginevra. Lo status prevede misure aggiuntive di contenimento. In passato lo status era stato utilizzato solo per la pandemia di influenza H1N1, la cosiddetta “suina”, e poche settimane fa per la polio.

”L’epidemia di Ebola in Africa Occidentale costituisce un evento straordinario e un rischio di salute pubblica per gli altri Stati – hanno spiegato gli esperti del comitato, che si è riunito per due giorni – Le possibili conseguenze di un’ulteriore espansione sono particolarmente serie e una risposta internazionale è necessaria. È parere unanime del comitato che siano soddisfatti i criteri per dichiararla emergenza internazionale di salute pubblica”.

Il segretario generale dell’Oms, Margaret Chan, ha aggiunto che l’epidemia di ebola è “la peggiore che si sia avuta in almeno 40 anni”. “Uno sforzo coordinato a livello internazionale è indispensabile per fermare la diffusione del virus”, ha dichiarato.

La comunità internazionale, ha detto ancora Chan, deve aiutare i Paesi dove è presente l’epidemia perché “vengono da un periodo di conflitti e difficoltà e i loro sistemi sanitari sono deboli”. Alla conferenza è intervenuto anche Keiji Fukuda, vicesegretario dell’Oms. L’ebola “non è una malattia misteriosa, si può fermare”, ha detto. “Abbiamo preparato raccomandazioni sia per gli stati affetti che per quelli che ancora non lo sono – ha spiegato –. La prima è che tutti i Paesi in cui c’è trasmissione del virus dichiarino lo stato di emergenza nazionale”.

A rassicurare l’Europa ci pensa il commissario alla salute Tonio Borg: “Voglio rassicurare i cittadini europei, il rischio che l’ebola arrivi su territorio europeo è estremamente basso”. E comunque, ha aggiunto, “nell’improbabile caso che il contagio arrivi, l’Europa è pronta”.

L’Oms ha ribadito che non sono necessarie restrizioni internazionali ai viaggi per evitare i contagi da Ebola, ma i Paesi dove l’epidemia è presente devono fare test a tutti i passeggeri di porti e aeroporti in uscita. “Tutti i paesi – ha spiegato l’Organizzazione mondiale della sanità – devono essere pronti ad accogliere potenziali casi”.

Le compagnie aeree, secondo l’agenzia dell’Onu, non dovrebbero interrompere i voli per i Paesi colpiti: “Se le precauzioni che consigliamo sono seguite alla lettera il rischio è veramente minimo. Interrompere i voli rischia di mettere in ginocchio le economie di quei Paesi”. L’Oms ha anche precisato che le misure protettive studiate per gli operatori sanitari che curano le persone colpite dal virus sono perfettamente sicure ed evitano i contagi.

Qualche ora prima sul virus era intervenuto anche il direttore del Centro per il controllo e la prevenzione delle malattie Usa, Tom Frieden. “La diffusione dell’ebola negli Usa è inevitabile a causa del massiccio traffico aereo globale, ma non sarà un’epidemia”, ha detto. Il dipartimento di Stato, poi, ha raccomandato agli americani di rimandare tutti i viaggi “non importanti” in Liberia.

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