Bagdad. I caccia americani tornano nei cieli iracheni. Bombardate postazioni di artiglieria dello Stato islamico (Isiss) nel nord dell’Iraq.
Sono dunque iniziati i raid, autorizzati dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama per “colpire i terroristi, proteggere il personale americano ed evitare un possibile genocidio”. Ma, ha assicurato il numero 1 della Casa Bianca, “non permetteremo che gli Usa siano trascinati in un’altra guerra in Iraq”.
Gli aerei militari americani – ha scritto su Twitter il portavoce del Pentagono – hanno lanciato dei raid contro l’artiglieria dello Stato islamico, utilizzata contro le forze curde che difendono Erbil, vicino al personale americano”.
Obama ha anche autorizzato il lancio di aiuti umanitari – cibo e medicinali – alle popolazioni in fuga dai militanti jihadisti. Con lavanzata dei miliziani nel nord dell’Iraq, decine di migliaia di cristiani stanno scappando verso il Kurdistan autonomo.
“Non potevamo chiudere gli occhi, ha spiegato Obama, precisando che i bombardamenti saranno mirati”. Il presidente Usa, che ha fatto del ritiro Usa dallIraq uno dei punti principali della sua presidenza, ha ribadito che nessun soldato americano sarà inviato sul territorio iracheno: “Non permetteremo che gli Usa siano trascinati in un’altra guerra in Iraq”.
Le autorità per l’aviazione degli Stati Uniti hanno ordinato a tutte le compagnie aeree statunitensi di non sorvolare l’Iraq, a causa della “situazione potenzialmente di rischio creata dal conflitto”. Una decisione poi presa anche dalla britannica British Airways.
Un appello ad agire contro lIsis, considerata una fazione più violenta ed estremista di al Qaeda, è arrivato anche dal Consiglio di sicurezza dell’Onu che in una dichiarazione approvata all’unanimità ha chiesto alla comunità internazionale di sostenere il governo iracheno, condannando le violenze dell’Isis e quella che viene definita una vera e propria “persecuzione” delle minoranze religiose in Iraq.
Giovedì 7 agosto, anche Papa Francesco si era rivolto alla comunità internazionale chiedendo di “porre fine al dramma umanitario” in atto. E anche il Pontefice ha invitato via Twitter a pregare per l’Iraq.