Iraq, le forze speciali danno la caccia al boia di Foley

di Redazione

 Baghdad. Le forze speciali inglesi della Sas e delle Ssr danno la caccia all’assassino del giornalista americano James Foley, puntando, inoltre, a liberare alcuni ostaggi nelle mani degli estremisti dell’Isis.

L’operazione è altamente tecnologica: i commando britannici intercetteranno i jihadisti attraverso i loro messaggi radio e, se verranno catturati dai curdi o dagli iracheni, le loro voci verranno analizzate durante gli interrogatori. Intanto, è allo studio il reticolo di vene sulla mano del terrorista che appare nel video del reporter americano. La raccolta di informazioni come il gruppo sanguigno e il Dna, così come le registrazioni della voce aiuteranno a individuare “John il jihadista”.

Gli esperti stanno cercando di individuare, attraverso l’analisi del filmato della decapitazione di Foley, anche il luogo esatto in cui è avvenuta. Tra i principali sospettati di essere l’uomo vestito di nero che, con un forte accento londinese, lancia il messaggio di minaccia agli Stati Uniti c’è l’ex rapper Abdel Majed Abdel Bary, partito per la Siria nel 2013. Ma quest’ultimo è solo uno dei 500 britannici che si sono diretti in Siria o in Iraq per prendere parte alla jihad, insieme ad altri provenienti da alcune capitali europee.

Arrivano, nel frattempo, buone notizie: due ostaggi – il giornalista statunitense Philip Curtis e un ventisettenne tedesco – sono stati liberati. Secondo fonti ufficiali non sarebbe stato pagato un riscatto ma altre indiscrezioni confermano che, almeno per l’ostaggio tedesco, il governo di Berlino avrebbe versato alcuni milioni di euro.

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