Video choc dei jihadisti: decapitate quattro presunte spie del Mossad

di Mena Grimaldi

 Sinai. Un video, di oltre 29 minuti, si apre con una minaccia alle “spie”: “Laporta del pentimento è aperta. Il nostro obiettivo non è tagliare teste maimpedire i danni ai musulmani”, recita una scritta.

Poi, dopo una lunga partededicata ai “martiri” tra le file dei jihadisti – 4 miliziani uccisi da unmissile mentre si trovavano a bordo di un’auto – la scena cambia. Novejihadisti armati, con i pickup in bella mostra, a volto coperto. Uno inizia asciorinare le accuse contro le presunte spie: “Dio ci ha consigliato di nonessere amici di ebrei e cristiani e chiunque contraddice l’ordine divino saràcome loro. Gli ebrei devono capire che la nazione islamica si è risvegliata,tutti i loro piani e complotti sono noti. Per voi sarà l’inferno”.

Il capo delgruppo afferra un coltello. Spinge a terra con il piede il primo catturato. Glimozza la testa. Così con gli altri. Un nuovo video shock dei jihadisti filo alQaida mostra quattro persone che vengono decapitate con un coltello dal loroboia a volto coperto. Poi le teste vengono appoggiate sui cadaveri, mentre lasabbia del deserto si tinge di sangue. È il filmato pubblicato sul web daijihadisti del Sinai, in Egitto, che accusavano i quattro di essere spie delMossad. Ansar Bayt al-Maqdis, la formazione jihadista attiva nell’area, harivendicato il gesto.

I quattro cadaveri sono stati trovati mercoledì scorso.Se l’autenticità del video fosse confermata, sarebbe la prima volta che un’organizzazione terroristica in Egitto esegue decapitazioni in pubblico edavanti alle telecamere. Secondo i militanti, le quattro “spie” hanno forniteinformazioni di intelligence ai servizi segreti israeliani per un raid aereoavvenuto il 23 luglio in cui hanno perso la vita tre combattenti di Ansar Baytal-Maqdis. Le “spie” erano state catturati dai terroristi del Sinai mentre sidirigevano verso la città di Sheikh Zuwaid, distante solo pochi chilometridalla Striscia di Gaza.

Intanto, le Nazioni Unite hanno confermato che 43 caschi blu sono stati rapiti da un gruppo armato in Siria e altri 81 sono confinati nelle loro posizioni nel Golan. L’ufficio del portavoce del Segretario Generale Ban Ki moon ha detto che i caschi blu sono stati rapiti all’alba durante “un periodo di aumentati combattimenti tra elementi armati e le forze armate di Damasco”. Altri 81 peacekeepers “hanno i movimenti ristretti alle loro posizioni nei pressi di Ar Ruwayhinah e Burayqah”.

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