Roma. Fatto l’accordo, entrano subito nel vivo gli interventi per preparare la nuova Alitalia al matrimonio con Etihad, che si celebrerà una volta ottenuto il via libera dell’Unione Europea.
E si comincia sul fronte dei tagli al personale. Venerdì 8 agosto, mentre l’ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, e il ceo di Etihad, James Hogan, firmavano il Tia, Transaction implementation agreement, al ministero del Lavoro sono state raggiunte due intese nell’ambito dell’attuazione delle procedure di mobilità, avviate dall’azienda il 31 luglio scorso per 2.171 lavoratori del gruppo Alitalia.
La prima novità riguarda il Fondo straordinario per il trasporto aereo (quello che garantisce uno stipendio fino all’80% in caso si mobilità) in modo da allungare di due anni il periodo di mobilità, rispetto a quanto prevede la legge 223. Il fondo straordinario diventerà fondo di solidarietà e sarà alimentato dagli stessi lavoratori, dall’azienda e da un contributo di 3 euro a volo a carico dei passeggeri.
La seconda intesa apre la prima fase per la fuoriuscita dall’azienda dei lavoratori su base volontaria. Entro il 10 settembre prossimo i lavoratori che vorranno dovranno aderire. Il piano scatta il 15 successivo. Ai lavoratori che aderiranno verrà corrisposta una buonuscita di 10mila euro lordi. Poi scatteranno le lettere di licenziamento. Comincia, dunque, da subito, la fase di ricerca del personale, tra piloti, assistenti di volo e personale di terra, che è disposto a uscire volontariamente dall’azienda.
E’ difficile, secondo i sindacati, prevedere quanti lavoratori potrebbero decidere di lasciare la compagnia né può contare sui ‘pensionabili’, considerando che i più anziani hanno già lasciato l’aviolinea con l’operazione Cai, a partire dal 2009. La mobilità volontaria garantisce l’80% dello stipendio e sarà di 12 mesi per chi ha meno di 40 anni di età, 24 mesi per chi ha tra 40 e 50 anni e 36 mesi oltre i 50 anni.
In questa prima fase, l’azienda, riferiscono sempre i sindacati, indirà un bando interno per la ricollocazione di oltre 200 lavoratori nell’area ground, previo licenziamento e riassunzione con un nuovo contratto di lavoro. Ma è a settembre, quando si concluderα questa fase ‘indolore’, che comincerà quella più complessa e difficile con i licenziamenti veri e propri. Nel suo complesso, la procedura avviata interessa 2.171 lavoratori, di 1.590 addetti di terra, 126 piloti e 420 assistenti di volo. A questi bisogna aggiungere i 35 dipendenti di terra di AirOne.