Il Pd interroga tutte le “anime”: “Volete mandare a casa Di Santo o no?”

di Redazione

 Sant’Arpino. “L’ultimo comunicato è stato chiaro e chiara è la posizione politica del Pd. E per chi finge artatamente di non capire si ribadisce quanto già espresso.

Si è innanzitutto consapevoli che c’è assoluto bisogno di senso di responsabilità, coraggio e chiarezza da parte di tutti per superare questa nefasta pagina politica santarpinese che non ha precedenti nella storia locale.

Per questo dopo l’estate sarà avviata una iniziativa che spazzi via ogni ambiguità di linea politico-amministrativa e che nel contempo tracci una traiettoria il più possibile condivisa e che miri ad un orizzonte ampio. A settembre, in particolare, si attiverà un tavolo di confronto politico aperto alla partecipazione delle forze politiche e sociali di Sant’Arpino al fine di delineare una seria piattaforma di proposte in grado di assicurare un concreto rilancio culturale, sociale ed economico della comunità locale.

Fatta questa debita premessa ci si pone, però, una domanda: tutti quelli che si ritengono del Pd sono d’accordo di mandare a casa la Giunta del ‘Patteggiato’ e di mettere una pietra tombale su questa triste esperienza che ha ferito al cuore la comunità santarpinese? Questo è per il Pd il tema prioritario, al netto di qualsiasi gioco di prestigio, sul quale innanzitutto il Pd è chiamato a confrontarsi ed esprimersi. Ogni altra lambiccata interpretazione è fuorviante e tende a ripetere schemi logori e superati, con l’unico intento di avvelenare ancora di più il dibattito politico già reso impossibile e scadente da chi ci dis-amministra attualmente.

Come fuorviante ed in malafede è la lettura della posizione del Pd sull’ex capogruppo di maggioranza, Angelo Maria Lettera, di cui si è preso semplicemente atto della sua presa di distanza, chiara e netta, dal “patteggiato” e dalla sua amministrazione! Un allontanamento dettato sicuramente dai suoi buoni motivi, ma che di fatto rappresenta una svolta forte e determinante da parte di chi più di tutti, considerato il ruolo di capogruppo che aveva, ha rappresentato all’esterno la linea politica della maggioranza rivelatasi, come il Pd sostiene da tempo, fallimentare.

Bastano queste poche considerazioni per evidenziare la necessità improcrastinabile di costruire una nuova fase che s’innesti su un progetto solido e ampio, con regole condivise, in modo che diventi del tutto naturale la scelta della classe dirigente in grado di concretizzare il medesimo progetto al quale si conforma”.

Il Pd di Sant’Arpino

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