Aversa. La barbara usanza di decapitare esseri viventi cè anche ad Aversa. Comincia così la protesta di alcuni commercianti con esercizio in via Vito di Jasi che segnalano linaccettabile, a loro parere, …
… scelta dell’amministrazione di eliminare gli alberi che da cinquant’anni facevano da cornice allarteria d’ingresso della città per piantumarne di nuovi quando sarà completato il lavoro di rimodellazione dei marciapiedi. Certo sono stati decapitati alberi e non persone ma sempre di esseri viventi si tratta. Perché gli alberi respirano come noi e respirando purificano l’ambiente facendo un lavoro utilissimo per la nostra salute, ricordano gli esercenti che hanno visto decapitare un grosso acero che da cinquant’anni depurava laria che gli aversani respirano.
Secondo quanto riferito dagli operatori a lavoro in quella zona, i resti dell’albero, come quelli di tutti gli altri rimossi dell’arteria, saranno smaltiti in discarica. Una scelta criticata anche dallex presidente regionale del Wwf, Alessandro Gatto.
Premesso che l’opera benefica compiuta dagli alberi nel depurare l’ambiente è evidentemente proporzionata alle dimensioni dell’albero stesso, cosicché c’è differenza di risultato tra quella compiuta da un albero grande come l’acero negundo finito in discarica e quella della pianta di sicuramente più ridotte dimensioni destinata a sostituirlo, ricordo che l’intervento messo in atto dalla ditta che sta eseguendo i lavori non rispetta il regolamento comunale vigente in fatto di verde approvato dal consiglio comunale con delibera numero 8 del mese di febbraio 1997, dice lambientalista.
Si tratta – precisa Gatto – di un regolamento in 14 articoli, mai cancellato ne modificato, che detta le norme da seguire nelle operazioni in cui sia coinvolto il verde cittadino come, ad esempio, la sistemazione dei marciapiedi che sta avvenendo in via Vito di Jasi dove, evidentemente, nessuno ha considerato l’esistenza di questo regolamento, probabilmente, nemmeno in fase di progettazione.
Considerando l’importanza che ha il verde nel purificare l’ossigeno che respiriamo mi chiedo se il sindaco Sagliocco, attento qual è ai problemi dellinquinamento ambientale da voler rispettare il protocollo di Kyoto in fatto di energia alternativa, sia a conoscenza dell’esistenza di questo regolamento e, in caso negativo, se voglia prenderne visione per impedire che lo scempio avvenuto su un lato dell’arteria avvenga anche dall’altro lato, conclude Gatto, rivolgendo il quesito al primo cittadino.