Aversa. Torna a farsi sentire il comitato spontaneo formato dai residenti di via Seggio che da ormai tre anni si batte perché venga regolamentato il fenomeno della movida che avrebbe potuto rappresentare un volano di rilancio per una zona storica desertificata da anni di disamministrazione, …
… diventata, di fatto, punto focale della criminalità e lo fa con un pubblico manifesto in cui dice ‘no alla mala movida’ e fa il punto sulla situazione creatasi dopo lultimo, ennesimo episodio di criminalità registrato a danno di una ventiseienne lavoratrice di uno tanti localini presenti nellarteria.
Ci sono voluti tre anni ricorda il Comitato perché le coscienze si risvegliassero sulla sicurezza in via Seggio e nel centro storico di Aversa. L’ennesima, grave aggressione, accaduta nellultimo fine settimana, subita da una giovane vittima della mala movida ha finalmente scosso gli animi ( ce nè voluta, signori!) di quelle istituzioni che dovevano controllare e di quegli imprenditori ai quali il comitato spontaneo dei residenti aveva proposto un patto per la notte per regolamentare il fenomeno allora nascente, ora imploso purtroppo su se stesso. Molti continua il manifesto solo ora, si sono accorti che è necessario limitare la liberalizzazione, limitare le aperture delle imprese ricettive nel centro storico e , solo ora, protestano a gran voce in nome della sicurezza.
Questa sottolineano dal Comitato non e una necessita e obbligo per tutte le istituzioni presenti sul territorio locale e provinciale dare esecuzione ad una legge dello stato, la cui efficacia non ammette deleghe, sussidiarietà, omissioni! ( .e lo scaricabarile!) e fino ad ora?.
Da tre anni dalla sua costituzione, il comitato ricordano- ha difeso strenuamente la zona, ricorrendo ad ogni forma civile e democratica di confronto, di denuncia, di appello affinché fossero applicati i limiti previsti dalla legge alla liberalizzazione e tutelati la sicurezza, lordine pubblico, la salute e il decoro urbano. tutti gli interlocutori sono divenuti sordi e ciechi alle richieste di sicurezza, ordine pubblico, diritto alla salute dei residenti e dei giovani frequentatori della movida, mostrandosi indifferenti .il principio del laisser fair, laisser passer( lascia fare, lascia passare, proprio del più spietato liberismo economico, faceva comodo.
Intanto ricorda laffisso il comitato si chiedeva: dovera la mano invisibile dello stato, della prefettura, dellamministrazione, delle forze dellordine? Chi controllava il fenomeno in maniera pianificata e permanente e non con interventi sporadici? Chi doveva sorvegliare oltre che regolamentare?.
Il principio seguito fino ad oggi e stato – affermano dal comitato tirate acampa ., chi vo fa fa. Chesta e Avers! E no! Aversa e altro e altro deve essere!. Ci auguriamo prosegue il manifesto che il risveglio delle coscienze, avvenuto dopo il grave ferimento della giovane Francesca, anche se tardivo rispetto al crescere e allimplodere del fenomeno movida, porti le istituzioni ad interventi reali, fattivi , pianificati e non occasionali non ce piu tempo. Il fenomeno e maledettamente degenerato.
La speranza conclude il manifesto è quella di rivedere risanato dalla criminalità il centro storico della nostra città perché la sicurezza non è un’opzione: è un principio imperativo dell’ordinamento giuridico dello stato italiano; è un diritto assoluto, valido per tutti i cittadini italiani. Lontani dalla logica qualunquista dell’espressione: L’avevamo detto!, il comitato dei residenti di via Seggio, come tutti i cittadini di Aversa, chiede alle istituzioni che vengano garantiti e tutelati lordine pubblico, la sicurezza, la salute e il decoro urbano durante le notti della movida affinché cio che e successo a Francesca non accada mai più.