Siani, 29 anni fa l’omicidio del giornalista del Mattino

di Redazione

 Napoli. Il 23 settembre 1985, 29 anni fa, la camorra uccise il cronista del Mattino, Giancarlo Siani.

Martedì si è tenuta la deposizione dei fiori alle Rampe Siani, poi, alle 11, nella sala Siani del giornale in via Chiatamone, l’undicesima edizione del “Premio Giancarlo Siani”, organizzato da Il Mattino insieme all’Ordine dei giornalisti della Campania, all’Università “Suor Orsola Benincasa” e all’associazione “Siani”. Da quest’anno, il Premio potrà fregiarsi dell’adesione del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: il Capo dello Stato ha voluto, infatti, destinare una medaglia, quale suo premio di rappresentanza, alla manifestazione.

“Bisogna ricordare, preservare la memoria e anche raccontare perché è morto Giancarlo Siani”. Così Luigi de Magistris, intervenuto alla cerimonia di deposizione dei fiori alle ‘Rampe Siani’. Siani è morto, ha sottolineato il sindaco, “perché ricercava la verità, amava fare il giornalista ed è stato lasciato solo. Per Napoli, ricordarlo, è la fierezza di aver avuto Giancarlo come uno di noi, quindi dobbiamo sempre farlo con passione, con forza e con l’amore per la verità”. “Noi stiamo facendo tante cose per ricordare Giancarlo – ha proseguito il primo cittadino – La sua Mehari è al Pan dove tutti la possono vedere, e per il trentennale della sua morte la metteremo nella Piazza della legalità al Vomero, per sempre, come simbolo di Giancarlo, della verità, di Napoli come città contro la violenza e per sostenere chi ha il coraggio di raccontare la verità”.

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