Nuovo video Isis: “Raid non renderanno Occidente più sicuro”

di Redazione

 Londra. Continua la propaganda dei miliziani jihadisti dell’Isis. Lo Stato islamico ha diffuso un nuovo video dell’ostaggio britannico John Cantlie.

Per cercare di fermare l’avanzata del movimento terroristico, intanto, le forze curde hanno lanciato un’offensiva su tre fonti nel nord dell’Iraq. Il premier italiano Matteo Renzi, poi, ha assicurato agli Stati Uniti “qualsiasi supporto necessario”.

Nel filmato che è stato pubblicato, il terzo con Cantlie, l’ostaggio parla del discorso del presidente americano Barack Obama in occasione dell’anniversario dell’11 settembre. “Con i raid non guadagnerete terreno – dice –. Il nuovo conflitto (in Siria e Iraq, ndr) non renderà l’Occidente più sicuro”.

L’uomo, in tenuta arancione dietro a una scrivania come nei precedenti video, afferma anche che l’Isis non ha perseguitato e ucciso i cristiani e gli Yazidi. Poi l’attacco al discorso del presidente Usa: “La strategia di Obama è prevedibile”. L’ostaggio evoca di nuovo lo spettro del Vietnam, come nel precedente messaggio. E conclude dicendo: “Ci vediamo alla prossima puntata”. Il filmato, che è stato rimosso da YouTube, come annunciato dall’Isis sarebbe il terzo di 7 “puntate”.

John Cantlie, fotogiornalista britannico scomparso nel novembre del 2012 in Siria, era apparso il 18 settembre scorso in un video intitolato “Lend me your ears” (Prestatemi attenzione), in cui faceva appello al “pubblico” perché si mobilitasse per “impedire un altro conflitto” come quelli “disastrosi” in Iraq e Afghanistan. Alla fine del video, Cantlie annunciava altre puntate nelle quali avrebbe illustrato cosa è l’Isis.

Qualche giorno dopo, in un secondo video, Cantlie affermava che i Paesi occidentali avevano sottovalutato “la forza e lo zelo nel combattere del loro oppositore” e che andavano incontro a un “caos potenziale” come quello in Vietnam. La pubblicazione del filmato era stata interpretata come una risposta ai raid che gli Stati Uniti hanno lanciato contro il movimento terroristico in Siria.

Raid che continuano. E che, oltre che dagli Usa, sono condotti da Francia e Regno Unito. L’Italia, in cui come ha spiegato il ministro dell’Interno Angelino Alfano l’allerta è “elevatissima”, non partecipa direttamente ai bombardamenti. Ma, dichiara il premier Matteo Renzi al Washington Post: “Siamo pronti ad assicurare qualsiasi supporto necessario. Per il momento le richieste sono di ordine umanitario e di supporto logistico”. Rispondendo sull’eventuale utilizzo della base di Aviano da parte degli Usa, Renzi spiega: per le incursioni aeree serve “un impegno da parte del Parlamento nella partecipazione agli attacchi in interventi militari”.

Oltre ai raid, intanto, continua l’offensiva delle forze curde. Fonti dei Peshmerga hanno parlato di un attacco su tre fronti contro l’Isis nel nord dell’Iraq. Le operazioni militari si dispiegano a nord della città di Mosul, controllata dai jihadisti, a sud della città petrolifera di Kirkuk e a Rabia, al confine con la Siria. I miliziani curdi avrebbero attaccato Zumar, un centro a 60 chilometri da Mosul, non lontano dalla diga sul Tigri, e sarebbero stati riconquistati tre villaggi a sud di Kirkuk che erano caduti nelle mani dello Stato islamico lo scorso giugno. I Peshmerga sono appoggiati dall’aviazione e dall’artiglieria irachena.

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