Damasco. Non si ferma l’esodo dei curdi siriani in fuga dai sanguinari jihadisti dell’Isis: secondo gli ultimi dati dell’agenzia Onu per i rifugiati, Unhcr, almeno 100mila hanno attraversato le frontiere nelle ultime 48 ore.
Un dato, ha fatto sapere una portavoce dell’agenzia, Melissa Fleming, confermato anche dal governo turco che però ha aggiornato poco dopo il bilancio parlando di oltre 130mila ingressi e annunciando anche la chiusura delle frontiere. E intanto i curdi in Turchia hanno levato un nuovo appello alle armi per difendere il loro popolo in Siria, minacciato dall’offensiva degli estremisti dello Stato islamico.
Il Pkk ha infatti chiesto a tutti i curdi di Turchia di andare a combattere contro i jihadisti dello Stato islamico in Siria. “Il giorno per la gloria e l’onore è arrivato. Non ci sono più limiti alla resistenza”, è scritto in un comunicato del Partito dei lavoratori curdi in cui si parla di “mobilitazione”. Due giorni fa centinaia di miliziani curdi del Pkk erano entrati in Siria per sostenere i curdo-siriani di fronte all’offensiva dei jihadisti dell’Isis nella regione di Ayn Arab/Kobane al confine con la Turchia.
Ma intanto su Twitter è stato pubblicato un nuovo messaggio di Abu Muhammed Al Adnani, portavoce dell’Isis, che in una traccia audio di 42 minuti dice: “Uccidete i miscredenti in qualunque modo e attaccate i civili”.
I miliziani islamisti intanto hanno conquistato decine di decine di villaggi lungo il confine tra Turchia e Siria e adesso puntano a una strategica città di frontiera, Ain al-Arab, chiamata dai curdi Kobane. Secondo fonti sul terreno, i jihadisti sono ormai a una manciata di chilometri dalla città, la cui conquista consentirà all’Isis di consolidare il controllo su tutta la fascia settentrionale della Siria.