Roma. “Credo che l’articolo 18 sia questione non cruciale per il cambiamento”. Ad affermalo la presidente della Camera Laura Boldrini in una conferenza stampa all’Associazione stampa estera.
“Ho incontrato moltissimi imprenditori -ha aggiunto- e ciò che lamentano sono troppe tasse, poco accesso al credito, troppa burocrazia, tempi lunghi della giustizia. Raramente ho sentito l’imprenditore che ha detto il problema è l’articolo 18”.
“Se gli imprenditori non vengono in Italia -ha insistito la presidente della Camera- non credo sia quello il problema. Se non è per gli imprenditori, per chi è questo problema? Non credo si faccia ripresa e crescita erodendo diritti a chi ancora li ha. La ricetta non passa per l’erosione dei diritti, passa per nuove soluzioni”.
Sulla revisione della disciplina e delle retribuzioni del personale del Parlamento, “l’Ufficio di presidenza deciderà, andremo avanti e ci assumeremo le nostre responsabilità”, ha detto la Boldrini.
“Il personale di Camera e Senato -ha spiegato- ha avuto un aumento stipendiale molto consistente non essendoci tetti e questo oggi è insostenibile rispetto alla situazione del Paese”.
Occorre quindi un intervento “per rimettersi in sintonia con il Paese e per avere rispetto, che è fondamentale per chi lavora in una Istituzione così importante. Abbiamo cercato di coinvolgere in tutti i modi i sindacati e rispetto allo schema iniziale che era più rigido abbiamo fatto delle aperture, con tagli più drastici rispetto ai vertici e più moderati rispetto alle fasce intermedie”.
“Mi dispiace -ha lamentato Boldrini- che non abbiano rivendicato il loro successo nell’aver ottenuto aperture consistenti, era un’ottima occasione per dimostrare senso di responsabilità. Non possiamo essere impermeabili e sordi rispetto a quello che avviene nel Paese. Riconosco la grande professionalità del personale della Camera, il nostro obiettivo non è penalizzare, ma c’è un’esigenza che non possiamo trascurare. Il fatto che dei sindacati non si rendano conto di questo, fa capire che forse hanno un po’ perso il senso della realtà”.