Burundi, uccise tre suore italiane. E’ caccia al killer

di Stefania Arpaia

 Bujumbura. Sono tre le missionarie che hanno perso la vita in Burundi, assassinate brutalmente. Si tratta di Lucia Pulici, Olga Raschietti e Bernardetta Boggian, rispettivamente di 75, 83 e 79 anni, uccise nel convento di Kamenge.

Ancora da chiarire la dinamica degli omicidi, avvenuti a distanza di tempo: suor Lucia e suor Olga sarebbero morte domenica pomeriggio, suor Bernardetta invece avrebbe perso la vita la notte tra domenica e lunedì.

Si parla infatti di circostanze “oscure”, l’unica notizia certa è che le prime due missionarie siano state sgozzate. A rivelarlo l’agenzia di stampa missionaria “Misna”, che ha aggiunto: “Verso le 16 di domenica, sorella Bernardetta è venuta nel mio ufficio chiedendo notizie delle sorelle Lucia e Olga – spiega padre Mario Pulcini, superiore dei missionari saveriani in Burundi – che erano rimaste a casa mentre lei e sorella Mercedes si erano recate all’aeroporto per accogliere le altre sorelle di ritorno in Burundi. C’era apprensione soprattutto perché dall’interno della casa non c’erano segnali di vita, tutto era chiuso e con le tende tirate”.

Suor Bernardetta sarebbe riuscita ad entrare da una porta laterale e avrebbe trovato i corpi senza vita delle consorelle. Soltanto un’ora più tardi dalla parrocchia è stato visto fuggire un ragazzo, probabilmente l’assassino.

Scattato un secondo allarme d’aiuto anche durante la notte: “Le sorelle sono tornate a chiamarmi, temevano che l’aggressore fosse in casa. Quando siamo riusciti ad entrare abbiamo trovato anche suor Bernardetta, senza vita”, ha dichiarato padre Pulcini. E’ ora caccia all’uomo.

Forte il cordoglio del ministro degli esteri, Federica Mogherini: “È un grande dolore, a nome mio e del governo vorrei porgere le più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime e a tutto l’ordine delle Missionarie di Maria Saveriane. Ancora una volta, assistiamo al sacrificio di chi, con dedizione totale, ha passato la propria vita ad alleviare le troppe sofferenze che ancora esistono nel continente africano. Attendiamo ora che le autorità del Burundi chiariscano quanto accaduto e ci adopereremo per riportare in Italia quanto prima le salme delle religiose”.

Si trattava di veterane, che lavoravano con dedizione e amore nel loro convento, nel quartiere di Bujumbura, promuovendo nel Centro per i giovani, l’accoglienza e la convivenza tra etnie diverse. Suor Lucia era in Burundi dal 2008, dopo essere stata per molto tempo in Congo, e aveva festeggiato 50 anni di missione. Anche suor Olga aveva lavorato in Congo fino al 2011, mentre suor Bernardetta era missionaria in Africa dal 1970.

Accomunate dall’amore per la solidarietà, prodighe per il prossimo e per quella terra che tanto amavano e che le ha uccise. “L’Africa che ho incontrato ha rafforzato in me la fiducia in Dio; mi ha colpita l’accoglienza cordiale, la gioia di condividere con l’ospite il poco che c’è, la gioia dell’incontro, senza calcoli di tempo”, aveva dichiarato una delle missionarie.

Macabri i dettagli degli assassinii: “Le due donne sono state sgozzate, poi una è stata colpita più volte al viso con una pietra” ha rilasciato uno dei poliziotti intervenuti sul luogo.

Non si tratterebbe del primo caso di attacco ad una struttura religiosa: a Ngozi lo scorso novembre 2011, Francesco Bazzani, cooperante italiano, chiamato per risolvere un problema elettrico,ha perso la vita insieme a suor Lucrezia, in seguito ad una rapina. Gli assassini, catturati, sono stati condannati all’ergastolo.

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