Ciro Esposito, i periti: “De Santis sparò dopo essere stato ferito”

di Redazione

 Napoli. Il tifoso romanista Daniele De Santis avrebbe sparato quattro colpi di pistola contro i sostenitori del Napoli quando era già a terra e ferito.

Lo sostengono i tecnici del Racis, gli esperti della scientifica dei Carabinieri, nella perizia disposta dal gip del tribunale di Roma, Giacomo Ebner, nell’ambito dell’inchiesta sulla morte di Ciro Esposito. Il ragazzo fu ferito in modo grave, il 3 maggio scorso, negli incidenti avvenuti prima della finale di Coppa Italia Fiorentina-Napoli in viale di Tor di Quinto a Roma e morì in ospedale dopo 53 giorni.

“Si ritiene che De Santis – scrivono i periti nel documento – sopraffatto dagli aggressori, ferito e sanguinante, con le mani sporche del suo stesso sangue, abbia impugnato l’arma e abbia esploso i quattro colpi ferendo i tifosi napoletani”.

Gli atti, oltre seicento pagine che saranno esaminate davanti al gip il prossimo 24 settembre, ricostruiscono le fasi culminate nella sparatoria e nel ferimento di tre tifosi azzurri (tra cui Esposito) da parte dell’ex ultrà romanista, che è accusato dalla Procura di omicidio volontario (altri quattro sostenitori della Roma sono sotto indagine).

De Santis, da quanto si legge, sarebbe stato raggiunto da un gruppo di supporter partenopei dopo aver tentato di chiudere il cancello del vialetto che porta al circolo culturale Ciak, dove si trova la sua abitazione. “De Santis cade a terra – è scritto nella perizia –, viene aggredito e inizia a perdere abbondantemente sangue. Non si esclude che in questa fase sia stato utilizzato il coltello a serramanico per mano di uno dei tifosi partenopei. Dopo avvengono gli spari in rapida successione”.

Sulle conclusioni dei periti del Racis è arrivato il commento dei legali di Daniele De Santis, detto Gastone. “Alla luce di quanto descritto dai periti ci sembra doveroso che le indagini della Procura siano volte anche a chiarire la dinamica di quello che a tutti gli effetti appare un tentativo di omicidio nei confronti del nostro assistito”, hanno detto gli avvocati Tommaso Politi e Michele D’Urso.

“Le conclusioni della perizia del Racis – affermano i due penalisti – vanno in direzione opposta a quanto inizialmente riportato dai media. La dinamica dei fatti che è stata ricostruita, infatti, risulta essere palesemente incompatibile con la tesi dell’agguato”. In base a quanto affermano i difensori del tifoso romanista, dalla perizia emergerebbe che “i guanti di cui si è tanto parlato e scritto non sarebbero stati indossati da De Santis al momento dei fatti. Quei guanti sarebbero stati solo investiti da particelle di polvere da sparo come altri reperti presenti sul luogo dei fatti e appartenenti ad altri indagati”.

Non si è fatta attendere nemmeno la reazione della famiglia di Ciro Esposito. “De Santis aggredito? Certo, lo abbiamo sempre detto anche noi, solo che è stato aggredito dopo aver sparato e dopo aver perso l’arma. Anche perché mi sembra illogico che ci sia chi abbia aggredito a mani nude uno che aveva in mano una pistola”, dice Vincenzo Esposito, lo zio della vittima.

“Non appena emergono dei dettagli sulla colpevolezza di De Santis – prosegue – arriva subito una svolta che potrebbe favorirlo. Io credo che questi siano messaggi che qualcuno manda a De Santis, per fargli capire che non rischia tanti anni di carcere e si convinca a non parlare e a non denunciare chi c’era con lui quel giorno e chi aveva organizzato quel raid contro i napoletani”. La famiglia Esposito, conclude lo zio di Ciro, resta convinta che “alla fine giustizia verrà fatta, troveremo un giudice che toglierà il velo che copre questa storia”.

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