Roma. A fine anno la quota dei senza lavoro salirà al 12,9%, in crescita di 0,3 punti percentuali rispetto allo stesso periodo del 2013. Il tasso italiano dovrebbe poi calare al 12,2% nel periodo ottobre-dicembre 2015. A lanciare lallarme sulla disoccupazione in Italia è lOcse.
In particolare, lOcse nel rapporto Employment Outlook 2014 punta il dito proprio contro il precariato, che rende particolarmente difficile la situazione delle nuove generazioni.
Secondo il direttore della divisione Lavoro e Affari sociali, Stefano Scarpetta, il precariato per i giovani italiani non è “un punto di partenza” ma “una trappola”.
In Italia solo il 20% degli assunti con un contratto precario riesce ad arrivare nei tre anni successivi a un posto di lavoro a tempo indeterminato. Cresce anche la diffusione delle false partite Iva. “Troppo lavoro temporaneo pregiudizievole nei confronti dei singoli e dell’economia”
“Contare troppo sul regime di lavoro temporaneo è pregiudizievole nei confronti dei singoli e dell’economia, afferma lOcse. Il lavoro a durata determinata o a termine “può offrire flessibilità alle imprese nell’adeguamento della forza lavoro a un contesto economico mutevole.
Tuttavia, prosegue, un uso estensivo dei contratti non regolari potrebbe avere un effetto negativo sia sull’equità, sia sull’efficienza”.
“LOcse, pertanto, invita lItalia riformare il mercato del lavoro e a rendere operativo il Jobs Act. È importante afferma – che sia approvato e reso operativo rapidamente, in modo da ridurre i costi di licenziamento e, in particolare, ridurre l’incertezza sull’esito dei licenziamenti economici”.