Roma. “L’ultima chance per l’Italia”.E’ così che il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha presentato alle Camere il programma di governo per i Mille Giorni.
“Un cartellone che si espone a fine partita. Se perdiamo, non perde il Governo, ma l’Italia”, aggiunge Renzi. “Se non facciamo le riforme, non resta che il voto anticipato”.
Il ricorso alle urne, sottolinea Renzi, “mi converrebbe, ma vengono prima le esigenze del Paese. I mille giorni – secondo il presidente del Consiglio – sono il motivo per il quale su tutti i punti noi non ci tiriamo indietro, ma continuiamo a prendere impegni”.
Mai “rassegnarsi alla rassegnazione”, è l’invito del premier: “Io sto con chi si alza presto la mattina e si spacca la schiena”, rilancia Renzi. Centrale, nel discorso del premier, “la sfida educativa e il rilancio della Scuola, per costruire il futuro del Paese”.
Al centro dell’informativa di Renzi, le riforme, che secondo il premier devono procedere in modo organico e non essere spacchettate. “Sono disponibile a perdere consenso pur di farle. Alla fine dei mille giorni – ha assicurato Renzi – l’Italia tornerà ad avere il suo peso anche sul fronte della politica internazionale”. L’orizzonte temporale del governo è, dunque, febbraio 2018.
“È obbligo di questo governo indicare dove vogliamo portare il Paese – ha proseguito il premier – vi proponiamo di utilizzare come scadenza della legislatura la scadenza naturale, sapendo che è possibilità delle Camere negare in ogni momento la fiducia al governo”.
In ogni caso non “abbiamo paura del voto. Non abbiamo paura di confrontarci con gli italiani, penso che lo abbiamo dimostrato in varie circostanze. Ma per l’Italia oggi serve una sfida di più ampio respiro. E serve una nuova legge elettorale subito non “per andare alle elezioni”.