SantArpino. Il consigliere comunale di opposizione Francesco Capone, allindomani della nomina dellarchitetto Pietro DAngelo a responsabile dellUfficio Urbanistica, interviene per fare il punto della situazione sul caos che regna in uno dei settori strategici della macchina amministrativa.
Prosegue – dichiara Capone in una nota ufficiale – il tourbillon di incarichi in uno dei settori strategici del Comune di SantArpino: quello urbanistico. A distanza di tre mesi lesecutivo cittadino, ed in particolare il sindaco, cambia per la terza volta il responsabile dellUfficio Urbanistica.
Dopo larchitetto Filippo Frippa, e lingegner Lucio Donnarumma, da ieri è in sella larchitetto Pietro DAngelo. Il via libera alla scelta è arrivato con il decreto sindacale 23, logico epilogo della delibera di giunta nr.93 del 16/09/2014, che aveva consentito al professionista di Caivano – attualmente già impiegato presso il Comune di Ercolano – di assumere lo status di dipendente a scavalco. Una nomina quella di DAngelo che appare molto simile ad una novella folgorazione lungo la Via di Damasco, visto e considerato che uno dei primi atti della prima giunta Di Santo allindomani dellinsediamento, nellormai lontano 2008, fu la revoca, o meglio il mancato rinnovo dellincarico fiduciario, al DAngelo, al cui posto furono scelti prima il Donnarumma e poi il Frippa.
E come in un gioco di specchi riflessi oggi la storia assume un percorso inverso. E cè da rimarcare come questo ennesimo giro di valzer dal punto di vista politico lascia più che mai perplessi, anche perché sul tappeto rimangono domande ed interrogativi che si trascinano ormai da quasi due anni, e cioè dallavvio dellultima campagna elettorale. Chi e soprattutto cosa rispondere agli insistenti interrogativi del piccoli proprietari? Che ne è e che ne sarà delle cooperative e dei collegati consorzi? A che siamo col Piano Casa?
Sono vere oppure no le tante voci che paventano rifiuti a firmare atti, documenti e decisioni di questo o di quel funzionario comunale? Insomma, davvero in questo ambito ci troviamo di fronte ad un caos pressoché totale che si protrae da tempo immemore, e nitide appaiono le responsabilità di una classe dirigente politica che continuando nel non dare risposte da allesterno limmagine di chi non sa che pesci pigliare.
Ora è il turno di un nuovo stimato professionista, il cui incarico tuttavia già nasce con la spada di Damocle di una scadenza brevissima: il 31 dicembre, praticamente domani per i tempi pachidermici della pubblica amministrazione. Ma come detto non spetterà certo allarchitetto DAngelo trovare soluzioni che Di Santo & C. cercano da anni ma che, dati alla mano, dimostrano di non aver mai trovato.