Aversa. Perché nel piano triennale delle opere pubbliche non cè alcun accenno allarea destinata ai piccoli insediamenti produttivi i cosiddetti Pip?.
Questa la domanda che si pone il consigliere comunale di Forza Italia Michele Galluccio. Labbiamo girata allassessore ai lavori pubblici Elia Barbato, delegato alle Attività complesse nella prima amministrazione Ciaramella.
Perché consideriamo lopera in fase di realizzazione e non più tra quelle da programmare, risponde lassessore. Poi aggiunge: Conosco bene la vicenda perché me ne sono interessato fin dal 2004 e posso affermare che siamo in dirittura darrivo. Purtroppo continua il ritardo accumulato è legato ad una serie di fattori che hanno inciso sulla conclusione non poco, tra questi anche gli avvicendamenti che si sono susseguiti alla direzione del settore tecnico dellEnte guidato prima da Pitocchi, poi da Navarra, infine da Diana.
Essendo tutti, per il ruolo occupato, responsabili del procedimento i funzionari hanno dovuto vagliare attentamente la documentazione relativa allopera da realizzare. Documentazione che oggi è allattenzione di Alessandro Diana che metterà la parola fine alla realizzazione del Pip. Quanto al mutuo di 7 miliardi di vecchie lire ottenuto dalla Cassa Depositi e Prestiti, sia per acquistare quella parte dellarea della 167 di via Madre Teresa di Calcutta collegata allo spazio lasciato libero dalla fiera settimanale che non è di proprietà comunale, sia per realizzare le infrastrutture, che lEnte sta restituendo pagando 97 mila euro allanno fino al 2023, va detto continua lassessore innanzitutto che non è gravato da interessi, essendo questi a carico della Regione. I fondi sono conservati nelle casse comunali, pronti per essere impiegati appena Diana darà il via libera allattivazione delle procedure dappalto.
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Procedure che in parte sono state già avviate dal momento che, dopo una serie di vicissitudini, il 14 febbraio 2011 fu espletata la gara per lassegnazione dellappalto destinato a consentire la realizzazione di circa sessanta capannoni industriali, uffici, abitazioni di servizio, locali commerciali, parcheggi pubblici, verde, rete viaria, infrastrutture, servizi e sottoservizi.
Il tutto a costo zero per il Comune perché le opere, il cui importo complessivo tocca i 25 milioni di euro, sarebbe stato a carico della società vincitrice del bando che le avrebbe realizzate a proprie spese ottenendo, quale corrispettivo della concessione, per trentanni, i proventi ricavati dalla vendita dei capannoni e dei lotti industriali che avrebbe realizzato, nonché i canoni di locazione relativi alla quota di immobili gestiti in diritto di superficie. A vincere la gara fu lunica ditta che aveva risposto al bando, la ditta G&D Prefabbricati spa di Castilenti, in provincia di Teramo, che proprio di recente avrebbe sollecitato lamministrazione per ottenere la consegna del cantiere e dare il via ai lavori.