Ex area fiera: il “ground zero” aversano

di Nicola Rosselli

 Aversa. Aree trasformate in discariche a cielo aperto a pochi metri da parchi residenziali, comando di polizia municipale e scuola elementare e standard urbanistici abbandonati a se stessi con rischio usucapione. Degrado estremo nella periferia nord della città normanna.

Sotto accusa la vasta area dove sino a un paio di anni or sono si teneva la fiera settimanale. Da quando il mercato è stato spostato altrove, tutta l’area è diventata praticamente terra di nessuno e, di conseguenza, una grande discarica a cielo aperto in pieno centro abitato.

Lungo via San Lorenzo, la strada che attraversa l’area, infatti, sorgono parecchi parchi residenziali di nuova costruzione, c’è la caserma della Polizia municipale e, a breve distanza, il quinto circolo didattico “Karol Wojitila”. Nella direzione opposta, a una cinquantina di metri c’è la chiesa monumentale di San Lorenzo, con la Facoltà di Architettura della Sun e a poco più di cento metri il commissariato di Polizia, mentre, esattamente alle spalle dell’ampio spiazzo sorge la caserma del distaccamento cittadino dei Vigili del fuoco.

Un’area che si presterebbe ad essere facilmente sorvegliata. Invece, notte tempo, si assiste al lancio di sacchetti di rifiuti dalle auto di passaggio oltre a rifiuti ingombranti e tossici (frigoriferi, televisori, materassi, poltrone e divani, secchi di vernici, lavatrici, componenti elettronici, ecc.) abbandonati sul perimetro esterno dell’area.

Unica luce in questo grigiore la pulizia effettuata ogni tre-quattro mesi dalla Senesi, la società marchigiana che svolge il servizio di igiene urbana. Una vera e propria fatica di Sisifo. Tempo manco una settimana che la situazione si ripresenta. Inutili gli appostamenti del nucleo ecologico della polizia municipale.

Molto più farebbero un paio di telecamere, ma l’attesa sembra essere eterna, mentre quello che alcuni residenti hanno battezzato il ‘ground zero’ aversano attende la realizzazione di un piano di insediamento artigianale, con oltre 50 officine, i cui lavori sono stati anche assegnati, ma che, inspiegabilmente, non iniziano.

A pochi metri da questa area sorge uno standard urbanistico di circa 6000 metri quadrati oggetto di un intervento del Pd con il consigliere Marco Villano. Quest’ultimo, dopo aver ricordato l’inchiesta della Guardia di Finanza nella quale è stato evidenziato un tasso di illegalità che supera il 70% dei casi, ha dichiarato: “Rivendico la priorità della politica sull’azione della magistratura per cui auspico che i miei colleghi abbiano la voglia e il coraggio di regolamentare questo settore e di avviare una ricognizione degli standard comunali per valutare quali possano diventare, in tempi rapidi, una risorsa per la collettività”.

“Questa città – afferma Villano – ha conosciuto uno sviluppo urbanistico senza regole per vari decenni. Non nascondiamoci che alcune zone sono poco a misura di cittadino, agglomerati di cemento con strade strette e pochi spazi di aggregazione e socialità. Gli standard assumono, quindi, un’importanza strategica per creare una città più bella e più accogliente”.

“La madre di tutte le questioni – conclude – è quella di via San Lorenzo, dove insiste uno standard di circa 6000 metri quadri. Lì il comune, come abbiamo già proposto, potrebbe realizzare una piazzetta con annesso parcheggio a supporto del Dipartimento di Architettura. Ciò, oltre a dimostrare grande attenzione nei confronti di un quartiere di cui ci si ricorda soltanto in campagna elettorale, metterebbe anche la città al riparo da nuovi casi di usucapione”.

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