Aversa. Il manicomio di Aversa,nel complesso della Maddalena, istituito l11 marzo del 1813 da Goacchino Murat re di Napoli, nel 2005 è diventato una fattoria sociale didattica, denominata Fuori di Zucca.
Educatori e assistenti sociali possono riabilitare attraverso attività lavorative di agricoltura sociale gli ultimi della società, contribuendo al reinserimento lavorativo di tante persone svantaggiate, spesso con un passato di patologie mentali, alcool, droga e carcere.
Noi amiamo le persone che cadono è il motto della Nuova cooperativa organizzata (Nco) di San Cipriano d’Aversa. Perché, nella battaglia contro la criminalità anche strappare un acronimo alla Nuova camorra organizzata, può fare la differenza, mandare un messaggio, sensibilizzare. Per i circa sessanta giornalistiprovenienti da tutto il mondo che lhanno visitato mercoledì sera impegnati in questi giorni a Napoli, allUniversità degli Studi Suor Orsola Benincasa, nellundicesimo Forum internazionale dellinformazione per la salvaguardia della natura People Building Future. Sfamare il mondo. Alimentazione, agricoltura e ambiente, organizzato dallassociazione Greenaccord Onlus e dal Comune di Napoli lagriturismo Fuori di Zucca rappresenta un piccolo esempio di come recuperare terreno agricolo e riconvertirlo alla produzione alimentare, uno dei temi più discussi al Forum.
Ma per le circa quaranta cooperative che lavorano a questo progetto e che si riconoscono nello spirito delle Terre di don Peppe Diana, la fattoria Fuori di zucca un parco di quattro ettari dove qua e là sono ancora visibili le strutture un tempo dedicate alla cura di pazienti psichici è molto di più.
Un modello di welfare di comunità che può cambiare il destino di queste terre e delle persone che ci vivono, una speranza. Unazienda agricola dove spazi e coltivazioni non solo danno lavoro, ma sono pensati e costruiti per essere visitati dalle famiglie e da gruppi scolastici. Vi si producono prodotti biologici pasta, confetture, ortaggi, olio, vino si allevano galline, oche e persino qualche asinello. I prodotti della Nuova cooperativa organizzata vengono venduti in uno scatolone della speranza, chiamato Facciamo un pacco alla camorra. I prezzi saranno presto riadeguati, ma il pacco piccolo costava, fino allo scorso anno, 19,90 euro, il grande 45. Il denaro ricavato serve a sostenere i progetti delle cooperative e a pagare laffitto mensile della proprietà.
La Asl di Caserta raccontaGiuliano Ciano, 38 anni, perito agrario ed educatore, presidente e socio della Coperativa Un fiore per la vita che gestisce la fattoria sociale ci aveva annunciato i termini di sfratto per il 31 dicembre 2013. La comunicazione annunciava che non ci avrebbero rinnovato il contratto di affitto per i successivi sei anni, accusandoci di morosità. Per il terreno che usiamo paghiamo infatti 1280 euro al mese. Intanto la comunicazione di sfratto non ci arrivò nei tempi di legge necessari al preavviso, quindi avevamo ragione anche formalmente. Ma abbiamo dimostrato, esibendo i bonifici, che avevamo sempre pagato laffitto regolarmente. Ipotizziamo che lavviso di sfratto nascondesse unaltra motivazione. Cioè che fosse in atto una speculazione edilizia, per cui lAsl mirava a mandarci via per cedere il parco a qualche costruttore. Ora conclude Ciano abbiamo un contratto rinnovato e possiamo lavorare tranquilli per altri 6 anni.
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