Restyling Parco Pozzi, udienza l’11 novembre. Intanto regna il degrado

di Livia Fattore

 Aversa. Più che un parco pubblico, uno scenario desolante di abbandono dove si assiste a extracomunitari ubriachi che vi permangono notte e giorno; animali, cani randagi e non, che imperversano senza museruola, guinzaglio, …

… e kit per i bisogni; motocicli che sfrecciano; furti e scene hard che fanno da sfondo ad una cornice raccapricciante: il Parco Pozzi, unico polmone verde della città, in eterna attesa di essere oggetto di un restyling che tarda ad iniziare, complice anche un contenzioso dinanzi alla giustizia amministrativa, giunto al consiglio di stato.

Una situazione al limite della decenza con i diversi soggetti, soprattutto anziani, nonni e madri con bambini, extracomunitari che si danno appuntamento soprattutto di domenica per stare insieme, che usufruiscono di un’area senza un minimo di struttura. Dalla scorsa estate, tanto per evidenziare l’ultimo evento, si registra anche la chiusura dei bagni pubblici. I servizi in questione erano utilizzati soprattutto dalle decine di pensionati che quotidianamente usufruiscono di questo polmone verde e che ora non nascondono le loro difficoltà, tenuto conto dell’esigenza, fisiologica, di avere i bagni a portata di mano. Chiusura che, come tengono a sottolineare, non si capisce da cosa sia stata dettata, considerato che i bagni erano in piena efficienza. Difficile da utilizzare anche quel minimospazio adibitoagiostrine per bimbi, che molte volte è reso inutilizzabile dalla presenza di cani e dei loro escrementi, abbandonati dai padroni, favoriti dalla totale assenza di controlli.

Insomma, si ha l’impressione, come nei mesi scorsi avevano già evidenziato attraverso un’interrogazione rivolta al sindaco Giuseppe Sagliocco e all’assessore ai lavori pubblici Elia Barbato di Forza Italia i consiglieri comunali Gianpaolo dello Vicario (che ricopre anche il ruolo di vice presidente dell’amministrazione provinciale di Caserta) e Paolo Galluccio, che avevano fatte proprie, che quell’area verde fosse stata posta nel dimenticatoio perché si era in procinto di dare il via al restyling.

Restyling che, dopo un anno di attesa, non ha avuto inizio a causa del doppio ricorso alla magistratura amministrativa relativamente all’affidamento dei lavori che ammontano a poco meno di due milioni e mezzo di euro finanziati con i fondi di Piu Europa, da rendicontare entro il 2015, pena la perdita. Il ricorso al Tar du proposto dal concorrente giunto secondo, una ditta che fa capo all’ex presidente di Confindustria Caserta Antonio della Gatta, che ha vinto in prima istanza. Si è, poi, avuto l’appello al Consiglio di Stato. I giudici di Palazzo Spada, dopo aver sospeso, a loro volta, la decisione del Tar Campania, hanno fissato l’udienza di merito per l’11 novembre prossimo.

L’ex campo profughi fu acquisito dalla Regione Campania dalla precedente amministrazione, quella guidata da Mimmo Ciaramella, che, l’ha dotato di illuminazione, vi ha realizzato la palazzina dei servizi, ha dato il via anche alla videosorveglianza, ha provveduto per la messa in sicurezza delle piante, ed in ultimo, ha approvato in giunta il progetto definitivo nell’ambito dei Piu Europa nel maggio 2012.

Sull’argomento risponde l’assessore Barbato che ricorda come il progetto definitivo sia stato approvato agosto 2012 e sempre ad agosto 2012 gli atti di gara sono stati inviati alla stazione unica appaltante. Nel mese di giugno 2013, poi, l’assegnazione provvisoria della gara. “Fatto questo – afferma Barbato – si poteva procedere, ma c’è stato un ricorso al Tar ritenendo che non erano legittime alcune cose. Il Tar si è riservato la decisione a fine maggio 2014. Poi vi è stato appello al Consiglio di Stato che ha sospeso la precedente sentenza in attesa dell’udienza che si terrà l’11 novembre prossimo. Noi, entro il 2015, nell’ambito dei Piu Europa, dobbiamo rendicontare i lavori. In tutto questo non riesco a capire quale responsabilità possa avere l’amministrazione. Qualsiasi cosa viene fatta oggi per migliorare la situazione sono soldi buttati, perché il parco, come prevede il progetto, verrà praticamente rifatto da capo”.

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