Caserta. Dopo aver commesso un omicidio gli uomini del clan erano soliti riunirsi per commentarlo e festeggiare, per poi preparare subito il prossimo delitto.
Una prassi illustrata dal pentito Antonio Iovine stamani in aula, a Santa Maria Capua Vetere, nel corso del processo per l’omicidio di Sebastiano Caterino avvenuto il 31 ottobre del 2003. Dopo qualche giorno dall’omicidio ha detto lex superlatitante del clan dei casalesi, rispondendo alle domande del pm DAlessio ci incontrammo a casa di Sigismondo Di Puorto. Eravamo io, Michele Zagaria e Francesco Schiavone Cicciariello per festeggiare lobiettivo raggiunto e per decidere chi altro ammazzare.
A quel punto, O Ninno ha spiegato le fasi dellassassinio di Caterino, punito per essere passato alla fazione opposta dei De Falco. Il delitto fu disposto, come ha riferito Iovine, da Cicciariello ed eseguito materialmente dal gruppo armato di Vincenzo Schiavone, alias Petillo.
In chiusura di deposizione, Iovine ha ribadito di aver scelto di collaborare con i magistrati sia per la mia famiglia sia perché il clan dei casalesi è finito, invitando tutti a seguire il suo esempio.