Piedimonte Matese. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Caserta hanno dato esecuzione ad unordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dallUfficio Gip del Tribunale di Napoli, a conclusione delloperazione Coca Express 2, coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia, …
… nei confronti di due promotori di un sodalizio criminoso operante nellhinterland napoletano, dedito allo spaccio di diversi tipi di droga e, in particolare, cocaina e hashish. Le indagini, eseguite dai militari della Tenenza di Piedimonte Matese, costituiscono la prosecuzione dellattività investigativa che, nel 2013, consentì larresto di sedici persone accusate di far parte di unassociazione per delinquere, legata al clan degli scissionisti, finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti su tutto il territorio nazionale, secondo una direttrice nord-sud che, partendo dalle province di Napoli e Caserta, giungeva sino alla Lombardia ed alla Sicilia, ove operavano alcuni esponenti di spicco dei locali sodalizi criminosi.
Attraverso servizi di osservazione e operazioni di intercettazioni telefoniche ed ambientali i militari delle Fiamme Giallo procedevano al sequestro, in due distinte operazioni, di oltre un quintale di hashish e due chilogrammi di cocaina, con larresto in flagranza di due persone, nonché il sequestro di auto, aziende ed immobili del valore complessivo superiore a trecentomila euro.
Le recenti indagini hanno consentito di accertare come due elementi di spicco dellassociazione, Carmine Grasso e Giovanni Triola (rispettivamente residenti a Casavatore e nel quartiere Scampia di Napoli), avessero continuato a svolgere lillecita attività di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, adottando un diverso escamotage finalizzato ad agevolarne lacquisto da parte dei consumatori. In particolare, lespediente consisteva nella vendita delle singole dosi direttamente presso le residenze dei tossicodipendenti e non nelle piazze di spaccio, in modo da ridurre sensibilmente i rischi di identificazione sia dei luoghi che dei soggetti dediti al traffico illecito.
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Le indagini hanno anche evidenziato come Carmine Grasso, al fine di sottrarsi alla misura della custodia cautelare in carcere precedentemente disposta dallautorità giudiziaria, avesse prodotto documenti falsi per simulare la sua assunzione quale operaio in una ditta di Pistoia.
Nel corso delloperazione i della hanno anche eseguito un decreto di sequestro di somme di denaro pari a 80mila euro depositate su quattro conti correnti fittiziamente intestati a due soggetti compiacenti di Casavatore, padre e figlia, su cui venivano raccolti i proventi dellillecita attività, parte dei quali sono stati riciclati per lacquisto di un immobile già oggetto di precedente sequestro.