Allarme Onu: 15mila stranieri per combattere con l’ Isis

di Mena Grimaldi

 Bruxelles. L’Onu lancia l’allarme: un numero di combattenti stranieri “senza precedenti” che si sono uniti allo jihad, da Paesi che non avevano mai fornito “manodopera” al terrorismo islamico.

Del rapporto ne ha avuto anticipazione il quotidiano britannico Guardian. Sono “quindicimila” i “foreign fighters” partiti alla volta della Siria e dell’Iraq per combattere accanto all’Isis o ad altri gruppi estremisti.

Intanto, tre cittadini iracheni, presunti simpatizzanti dello Stato islamico sospettati di aver pianificato un attacco terroristico in Europa, sono stati arrestati dalla Procura svizzera e si trovano in carcerazione preventiva da fine marzo. Lo ha confermato il Ministero pubblico della Confederazione.

L’Isis ha anche lanciato un appello ai musulmani egiziani a “sostenere gli eroi e i leoni del Sinai che non temono nulla per la creazione di uno Stato islamico”.

Il video è stato postato da un sito jihadista con la bandiera nera, il 22 ottobre. Il 24 ottobre una serie di attentati ha fatto strage di militari egiziani nel nord della penisola. Il video mostra dei cartelli con foto e messaggi e il sottofondo di una canzone che inneggia allo jihad.

Secondo quanto si legge, i Fratelli musulmani hanno rinunciato alla sharia ed è per questo che hanno avuto solo “umiliazione e carcere”.

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