Burkina Faso, assalto al Parlamento: dichiarato stato di emergenza

di Redazione

 Ouagadougou. È esplosa fino a rasentare il colpo di Stato laprotesta popolare in Burkina Faso contro una modifica costituzionaleche avrebbe permesso al presidente Blaise Compaorè di ricandidarsi ed essere rieletto.

Migliaia di persone hanno assalito e incendiato alcuni settori del Parlamento, dove era in corso la votazione dell’emendamento, poi ritirato, e hanno occupato la tv di Stato, dove si sono fatti ritrarre in una foto che sta facendo il giro del mondo.Il presidente per qualche ora è stato dato in fuga da fonti militari, ma in serata è tornato a farsi sentire dichiarando lo Stato di emergenza e sciogliendo il governo.

“Il capo delle forze armate – recita il comunicato – è incaricato di applicare questa decisione che ha affetto da oggi. Sciolgo il governo da oggi – prosegue la dichiarazione di Compaorè – in modo da creare le condizioni per un cambiamento. Mi rivolgo ai leader dell’opposizione perché pongano fine alle proteste. Garantisco l’apertura di colloqui con tutti i protagonisti per porre fine alla crisi”.

Compaorè è al potere dal 1987 grazie a un colpo di Stato. Da allora è stato rieletto per quattro volte, con l’opposizione a contestare ogni volta il risultato. Col passare degli anni il presidente, oggi 63enne, ha lavorato sulla propria immagine per apparire come un vecchio e saggio uomo di Stato, pronto a fare da intermediario nelle dispute elettorali come per il rilascio di ostaggi nelle crisi regionali. Una maschera buonista, strappata via dal maldestro tentativo di cambiare ancora le regole per prolungare la sua leadership.

C’è da capire quanta presa abbia ancora Compaorè sull’esercito. Sul suo sito, la Bbc scrive infatti di cinque morti nelle proteste in corso nella capitale Ouagadougou, ma anche di molte decine di militari che avrebbero abbracciato la protesta e fraternizzato con i manifestanti.

“Compaorè è come l’Ebola” uno degli slogan più gridati dalle migliaia di persone scese in piazza, per ascoltare gli interventi dei promotori della protesta, il tutto nel fracasso infernale provocato da fischietti, trombette e tamburi improvvisati.In questo clima Compaorè, da 27 anni alla guida di uno dei Paesi più poveri del mondo, sembrava essersi volatilizzato, dato in procinto di lasciare il Burkina Faso dallo Stato maggiore della Difesa, citato dal sito Koaci, con destinazione da scegliere tra Marocco, Senegal o Costa d’Avorio.

Stando alle stesse fonti militari, il fratello del presidente, Francois Compaorè, si sarebbe recato all’aeroporto internazionale di Ouagadougou per cercare di partire verso la Costa d’Avorio, ma è stato bloccato dai manifestanti. Invece, in serata, il colpo di coda dello Stato d’emergenza, che rende la trama ancora più fitta.

Il segretario generale della Nazioni Unite, Ba Ki-moon, invierà venerdì un emissario in Burkina Faso per tentare di porre fine alle violenze, come ha reso noto il suo portavoce Stephane Dujarric: Il segretario segue con grande apprensione il deterioramento della situazione in Burkina Faso”. Evidentemente caotica, anche dalle parole del deputato d’opposizione Ablasse Ouedraogo: “E’ difficile dire cosa accadrà, gli eventi sono fuori controllo perché i dimostranti non ascoltano più nessuno”.

In realtà, la folla nelle strade di Ouagadougou un nome lo ha fatto, invocandolo a gran voce chiedendogli di assumere il potere: quello di Kouame Lougue, generale in pensione, silurato nel 2003 quando rivestiva la doppia carica di capo di Stato maggiore e ministro della Difesa. Lougue nel pomeriggio è stato a colloquio con l’attuale capo di Stato maggiore Nabere Honore Traore e con i più alti gradi dell’esercito.

Per cercare di riportare la calma nel Paese, ha rivelato Jonathan Yameogo, portavoce del partito di governo, i vertici militari hanno incontrato nel pomeriggio gli influenti capi tradizionali dei Mossi, il più numeroso gruppo etnico del Burkina.

Sono invece circa 200 gli italiani presenti nel Paese, per metà iscritti all’Aire (l’anagrafe degli italiani residenti all’estero) e per l’altra presenze temporanee. Alfonso Di Riso, ambasciatore italiano in Costa d’Avorio, sede diplomatica competente sul Burkina Faso, rassicura a Radio24 che il personale diplomatico è “in costante contatto” con la comunità italiana “per segnalare i rischi di questo momento anche con sms e email che danno suggerimenti e consigli per spostamenti nel Paese. Ovviamente in stretto contatto con l’unità di crisi e con altri Paesi dell’Unione europea che hanno ambasciate là. Abbiamo consigliato ai connazionali di non muoversi da casa, soprattutto nella giornata di oggi, ma anche nelle prossime ore”.

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