Parigi. Dopo la morte del paziente zero, Thomas Eric Duncan, deceduto a Dallas, nonostante la cura tramite farmaco sperimentale, si sospetta la diffusione del virus in territorio parigino.
Sarebbe stata ricoverata presso l’ospedale Bichat, una donna che avrebbe contratto l’infezione in Africa. Dopo i controlli effettuati dall’istituto di vigilanza sanitaria, il caso è passato da essere considerato sospetto a probabile, mentre i risultati di altre indagini, svolte al Pasteur di Lione, sono attese entro venerdì sera. Rientrato l’allarme per l’edificio nel quartiere Cergy-Pointoi, isolato lo scorso giovedì dopo che un cittadino della Nuova Guinea aveva manifestato sintomi compatibili con l’Ebola.
Nel frattempo, diminuiscono le speranze per l’infermiera spagnola, Teresa Romero, la prima a contrarre il virus in Europa. La donna, in base a quanto riferito dal fratello, sarebbe stata intubata e sarebbe in pericolo di vita.
In crescita il numero degli allarmi a Praga, ad Harare, in Zimbabwe, mentre in Spagna un altro infermiere sarebbe stato posto in isolamento e in America sarebbe cessato l’allarme per un eventuale secondo contagio. In Macedonia è ancora giallo sulla morte del cittadino britannico, probabilmente deceduto per Ebola.
Risposta lenta al virus, serve una mobilitazione venti volte superiore a quella attuale è questa la denuncia del presidente della Sierra Leone, distrutto dalla pandemia. Il virus sarebbe stato sottovalutato, secondo la massima autorità Usa, Thomas Frieden, direttore dei Centri americani per il Controllo e la Prevenzione della Malattia. È la più grande sfida che il mondo deve affrontare dai tempi della comparsa dellAids. Sarà una guerra lunga, ha dichiarato l’uomo.
Segnalato al ministero della Salute, il primo caso sospetto a Paranà, in Brasile. Si tratterebbe di un uomo rientrato da poco dalla Guinea.