Brasilia. Rieletta per il suo secondo mandato, Dilma Rousseff si conferma presidente del Brasile per altriquattro anni.
Il membro del Partito dei lavoratori ha battuto il suo avversario, il conservatore Aecio Neves, con l’appoggio del 51,64% della popolazione contro il 48,36% del rivale.
La Rousseff, 66 anni, ha trovato l’appoggio degli strati più poveri ed emarginati del territorio brasiliano, in netto vantaggio sui benestanti. Ci sarebbe stata una vera e propria spaccatura del Paese tra Nord, povero, e Sud, ricco e industrializzato, che avrebbe dato fiducia a Neves.
Dopo una campagna elettorale senza esclusione di colpi e vari sondaggi sfavorevoli, la Rousseff è riuscita a raggiungere il suo obiettivo e si è dimostrata disposta al dialogo. Ha così commentato la vittoria: Queste elezioni non hanno diviso il Paese a metà. Invece di ampliare divergenze ho speranza che questa energia mobilizzatrice abbia preparato un buon terreno per la costruzione di ponti. Neves: Che unisca il Paese con un progetto dignitoso.
Appoggiata dal suo predecessore, Luis Ignacio Lula da Silva, ha realizzato una serie di programmi sociali per la lotta alla povertà. Ma sono ancora molte le sfide da affrontarein territorio brasiliano, con Pil negativo e mancanza di crescita economica. Anche i servizi pubblici richiedono un energico intervento mentre uno studio compiuto nel 2012 dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e della criminalità, ha attestato una percentuale di omicidi pari a 22-27 persone ogni 100 mila abitanti. Ciò fa del Brasile il diciottesimo paese al mondo per numero di omicidi commessi ogni anno.
I collaboratori della presidente hanno già annunciato che cercherà di recuperare la fiducia dei mercati scegliendo un ministro delle finanze più pragmatico.