Ucraina, bombe su processione: 5 morti

di Redazione

 Kiev. Cinque persone sono state uccise e altre dieci sono rimaste ferite da proiettili di artiglieria che si sono abbattuti su una processione funebre a Sartanà, nella periferia di Mariupol, nel sud-est ucraino.

Lo fanno sapere le autorità sanitarie del Comune della città sul Mar Nero. Le autorità ucraine accusano i separatisti della strage.

Anche a Kiev la situazione è incandescente. Nella capitale ucraina almeno 26 esponenti delle forze dell’ordine – tra cui 15 agenti di polizia e 11 guardie nazionali – sono rimasti feriti negli scontri con migliaia di nazionalisti ed estremisti di destra davanti alla sede del Parlamento. I media locali citano il consigliere del ministro dell’Interno, Anton Gherashenko, e un comunicato della Guardia nazionale. Una cinquantina di persone sono state fermate per le violenze. Il Parlamento ha sospeso la seduta in corso.

Le tensioni sono nate mentre in aula si votava sulla possibilità di riconoscere il contestato Esercito insurrezionale ucraino come un gruppo di eroi nazionali. I deputati hanno ripetutamente respinto la proposta sul gruppo, che durante la Seconda guerra mondiale lottò per l’indipendenza ma collaborò anche con i nazisti. Davanti il Parlamento sono scese almeno otto mila persone.

I disordini hanno fatto passare in secondo piano le leggi approvate dal governo per contenere la rampante corruzione che da tempo ostacola l’economia ucraina. Il presidente Petro Poroshenko ha esortato i deputati a mantenere viva la lotta alla corruzione, problema da lui equiparato al terrorismo. Una delle leggi approvate prevede l’istituzione di un ufficio contro il traffico delle tangenti, mentre altre norme mirano a fermare il riciclaggio di denaro e aumentare la trasparenza nelle aziende.

Intanto, sette soldati dell’esercito dell’Ucraina sono morti nelle ultime 24 ore nell’est del Paese, sei dei quali a causa dell’esplosione di mine. Lo ha detto il colonnello Andriy Lysenko, portavoce del Consiglio di sicurezza e difesa ucraino, affermando che, sempre nelle ultime 24 ore, le posizioni delle forze di Kiev nell’area sono state colpite oltre 30 volte dal lancio di razzi.

Il grosso dei combattimenti nel Donbass si svolge intorno all’aeroporto di Donetsk, al momento sotto il controllo del governo nonostante la città sia in mano ai ribelli filorussi. Un comandante separatista, identificatosi solo con il nome di combattimento Givi, ha detto che 27 suoi uomini sono stati uccisi nelle ultime tre settimane di scontri per l’aeroporto. I combattimenti proseguono nonostante il cessate il fuoco proclamato il 5 settembre scorso.

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