Usa: capo Secret Service si dimette. Troppi errori nella sicurezza

di Stefania Arpaia

 Washington. Incaricata nel marzo 2013 da Barack Obama, la leader del Servizio Segreto americano ha deciso di consegnare le proprie dimissioni.

Si tratta di Julia Pierson, prima donna a ricoprire il ruolo di capo del Secret Service, che ha giustificato la propria decisione affermando di favorire l’interesse dell’agenzia federale.“Le mie dimissioni sono nel miglior interesse del Secret Service- ha dichiarato la donna- il Congresso ha evidentemente perso fiducia in me e le dimissioni sono la cosa più nobile da fare”.

Sarebbero stati vari gli errori che avrebbero messo a rischio la vita del presidente degli Stati Uniti d’America. In particolare, lo scorso 16 settembre, gli agenti del Secret Service avrebbero permesso ad un pregiudicato, armato di pistola, di entrare nell’ascensore del Centro di controllo e prevenzione delle malattie con Obama, sul luogo per avere informazioni sul virus Ebola.

Solo dopo aver osservato degli strani atteggiamenti e dopo avergli ordinato di smettere di filmare il presidente con un cellulare, avrebbero scoperto che l’uomo era stato condannato per aggressione e percosse per ben tre volte. Successivamente poi,si sarebbero accorti dell’arma da fuoco.

Pochi giorni dopo, il 19 settembre, un individuo armato di coltello sarebbe riuscito a raggiungere la Casa Bianca, superando l’ingesso; mentre un veterano della guerra in Iraq avrebbe raggiunto il centro della residenza, bloccato poi da un agente fuori servizio.

Sarebbero stati proprio questi episodi a spingere la Pierson ad abbandonare l’incarico. Le dimissioni sono state immediatamente accettate dal segretario alla Sicurezza Nazionale, Jeh Johnson.

Le pecche del Secret Service avrebbero provocato varie critiche anche da parte degli esponenti del partito di Obama, che avrebbero sottolineato come quegli errori contribuissero a dare l’impressione di mancanza di competenza dell’amministrazione. Si attende ora la nuova leadership.

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Redazione
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