Kiso. I corpi di altre quattro persone sono stati trovati in cima al vulcano Ontake, nel Giappone centrale, con i soccorritori hanno ingaggiato un’autentica corsa contro il tempo a causa dell’imminente arrivo del potente tifone Phanfone.
Dopo un fermo di due giorni, le ricerche sono riprese delineando un aggravamento del bilancio del peggior disastro vulcanico dal dopoguerra in Giappone: le vittime confermate sono ora 51, 16 i dispersi.
Sedici, al momento, dispersi. Circa 930 uomini di polizia, vigili del fuoco e truppe delle forze armate hanno continuano, con l’impiego di elicotteri, a perlustrare cima e pendici del vulcano nel disperato tentativo di trovare superstiti, prima delle pesanti piogge attese domani.
Con le precipitazioni degli ultimi due giorni, la cenere accumulatasi dopo l’eruzione di sabato siè trasformata in fango, moltiplicando i rischi di frane e smottamenti, e sconsigliando l’uso dei grandi elicotteri nel trasporto dei soccorritori.
Le autorità della città di Kiso, ai piedi del vulcano, hanno invitato alla prudenza i residenti vicino ai fiumi e ai torrenti della zona. L’Agenzia meteorologica giapponese (Jma) ha infatti previsto una caduta di pioggia di 100-150 millilitri nelle aree intorno all’Ontake nell’arco delle 24 ore fino a lunedì mattina, con il momento più critico atteso lunedì con l’arrivo del tifone Phanfone.