Fabio Capelloè nel mirino del ministro dello Sport russo Vitaly Mutko, che dopo ilpareggio per 1-1 contro la Moldovanellequalificazioni agli Europei del 2016, ha chiesto un incontro con il ct italiano per capire i motivi di una prestazione così deludente.
“Questo gruppo alla fine si qualificherà ma non sono soddisfatto del gioco, affatto convincente – ha detto Mutko ai media russi – i tifosi non sono contenti e io ho perso domenica anche ilGP di Sochi di Formula 1per seguire la nazionale. Lì invece erano in 55mila in festa per il nostro pilotaKvyat: ecco, vorrei che questo tipo di amore tornasse anche per il calcio”.
Capello, già contestato dopo la repentina eliminazione ai Mondiali brasiliani senza nemmeno una vittoria, è visto con sempre maggior diffidenza dai tifosi russi, soprattutto per il suo lauto stipendio, stimato da Forbes in 11 milioni di dollari all’anno. Non solo: contro l’ex allenatore di Roma e Juventus si è recentemente schierato il leader dei nazionalisti Vladimir Zhirinovsky, che senza mezzi termini lo ha definito, davanti alla Duma, “ladro e fallito”.
Nonostante le richieste pubbliche di licenziamento del coach, Mutko ha ripetutamente confermato che i termini del contratto di Capello, in scadenza dopo i Mondiali in Russia del 2018, saranno rispettati. E la Federcalcio russa, lo scorso mese, si è scusata per non aver pagato ‘Don Fabio’ per il terzo mese consecutivo, promettendogli di sanare il debito nel più breve tempo possibile.