Laprima sezione penale del Tribunale di Catania, presieduta da Rosario Cuteri (a latere Eliana Trapasso ed Enza De Pasquale), ha condannato per associazione a delinquere dieci imputati, accusati di organizzare sistematiche azioni di contrasto violento nei confronti delle forze dell’ordine in occasione delle partite di calcio del Catania.
Le indagini erano state avviate in occasione degli scontri del 2 febbraio 2007 a seguito dei quali perse la vita l’ispettore di polizia Filippo Raciti.
Dopo gli episodi di violenza si era creato una sorta di mutuo soccorso con vere e proprie raccolte di fondi per sostenere le spese legali delle famiglie, con metodo – spiegano i giudici – per molti versi del tutto analogo a quello mafioso. Le attività violente erano coordinate da “capi” e tutti manifestavano odio incondizionato nei confronti delle forze dell’ordine.
Gli ultras, secondo il tribunale, erano organizzati dal 2000. I condannati sono Vito Agliozzo (un anno e 10 mesi, 33 anni; Giovanni Rita Calvagna (2 anni e 6 mesi), 34 anni; Mario Razzano (un anno e mezzo), 36 anni; Damiano Sciuto (4 anni e 2 mesi), 31 anni; Santo Sciuto (un anno e 10 mesi), 32 anni; Giuseppe Siscaro (4 anni e 2 mesi), nato a Enna, 40 anni. 2 anni e 2 mesi sono stati inflitti a Sebastiano Barbagallo, 33 anni; Agostino Compagnini, 30 anni; Marco Lento, nato a Lamezia Terme, 34 anni; Lorenzo Marchese, 34 anni.
Assolti per non aver commesso il fatto Giuseppe D’Allotta, Alain Di Stefano, Danilo Patrizio. Non doversi procedere per intervenuta prescrizione del reato per Marco lento, in relazione al reato di resistenza pluriaggravata.