Un unico progetto in due tempi: è così che lo definisce Marco Mengoni il suo ultimo lavoro discografico, in uscita nel gennaio 2015.
Dalle parole del cantante, che sceglie di lanciare qualche piccolo indizio sul nuovo lavoro in barba alle regole della discografia, si evince che gli album saranno due per continuare quella linea di “divenire” scelta per la musica.
Un’ideologia musicale in costante progresso e in continuo mutamento. Che cambia forma senza mutare ma essenza. “I brani – scrive Megoni sul proprio sito – hanno sempre una vita propria al di là del supporto che li contiene, sono ovunque e in ogni momento. Un album, oggi più che mai, assomiglia ad una playlist di situazioni, una sequenza di canzoni che abbiamo la fortuna di modellare e continuare a far crescere. Sono tutte importanti, perché rappresentative di esistenza e quindi di appartenenza. Ad un ‘oggi’ comune, che continua a scorrere”.
Il primodisco del doppio album“è una prima playlist, una sorta di volume uno: un primo tempo che raccolga i suoni della vita vissuta sino a qui, nei nuovi brani. Ma si continua a vivere e quindi a scrivere e a condividere”.
D’altronde anche gli ultimi anni sono stati per il cantante una sorta di treno in corsa per raggiungere obiettivi e traguardi che fino a qualche anno fa erano impensabili per un giovane innamorato della sua musica, ma lontano dagli schemi e dalle logiche delle case discografiche.
Mengoni aggiunge poi:“Ho chiesto alla mia casa discografica di andare avanti e non chiudere la fase di “studio” perché questo progetto fosse in divenire, in continua evoluzione. Ero in cerca di un modo per soddisfare il mio bisogno di condivisione, di live, di fisico con la necessità di vivere e di scrivere. Chiudere un album in un luogo e in un tempo mi sembrava soffocasse questo flusso continuo che non deve smettere di scorrere, in una costantesana incoscienza”. Rimane però ancora aperta la questione del titolo dell’album, che potrebbe forse essere “nascosto”nella chiusa del messaggio, prima della firma di Marco:”Ecco#quellochesaràa gennaio il PRIMO TEMPO”.