Roma. Ho pagato un grande prezzo in silenzio, ricompensato tuttavia dal trionfo della verità emerso attraverso il lavoro della magistratura nei cui confronti continuo a riporre massima fiducia.
Questo il commento a caldo dellex presidente del Senato, Renato Schifani, dopo aver appreso la decisione da parte del gip di Palermo di archiviare linchiesta contro di lui accusato di concorso in associazione mafiosa, per due volte nel giro di quindici anni, oggetto di due richieste di archiviazione e di un ordine di svolgere un supplemento di indagini.
Secondo quanto scrive il gip sono emerse talune relazioni con personaggi inseriti nellambiente mafioso o vicini a detto ambiente, nel periodo in cui lo Schifani era attivamente impegnato nella sua attività di legale, civilista, e di esperto in diritto amministrativo.
“Ma si tratta di relazioni che riguardano lesercizio della professione forense e che non valgono per sostenere unaccusa in giudizio, tanto più che, a prescindere dalla consapevolezza dellindagato sulleffettiva caratura mafiosa dei suoi interlocutori, tali condotte si collocano perlopiù in un periodo ormai lontano nel tempo (primi degli anni 90). – si legge nella motivazione del giudice – Fatti per i quali opererebbe in ogni caso la prescrizione, in assenza di successive e più aggiornate emergenze, che possano valere ad attualizzare il significato di azioni e comportamenti astrattamente riconducibili al reato.
La grande fiducia che il presidente Schifani ha riposto nella Giustizia è stata ripagata, dice il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano.
La realtà ha avuto il sopravvento sulle accuse – prosegue Alfano – evidenziando la correttezza del suo comportamento e la serenità e con cui ha atteso la chiusura dellinchiesta. Noi siamo sempre stati con lui, nellassoluta certezza della sua linearità morale, professionale e politica.