Milano. “O da questa vicenda si esce tutti insieme o la crisi non avrà vincitori”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervenendo all’Asia Europe Business Forumin corso in una Milano blindata per ragioni di sicurezza.
Per affrontare le nuove pesanti turbolenze sui mercati internazionali, secondo il premier, è necessario che l’Europa marci unita puntando sugli investimenti e non solo sul rigore, altrimenti tutti i Paesi ne usciranno sconfitti. “I nuovi vertici europei non dovranno essere solo nomi nuovi – ha detto Renzi – ma anche interpreti di una fase nuova politica. Si esce tutti insieme, altrimenti la crisi che sta tornando prepotentemente sui mercati internazionali non avrà vincitori”. Poi ha difeso quanto fatto dal governo. “L’Italia in questi mesi è attraversata da un processo di riforme strutturali di portata straordinaria. In sette mesi abbiamo fatto una rivoluzione nel mercato del lavoro” .
Al vertice partecipano una cinquantina tra capi di Stato e di governo di Unione europea e Asia. Un summit che metterà a confronto Putin e Poroshenko, ma anche Europa e Russia, per affrontare la questione ucrainada tutti i punti di vista: geografico, politico e, soprattutto, economico. E’ questo l’obiettivo dell’Italia, che è riuscita in occasione del vertice, dopo mesi di gelo, a mettere attorno a un tavolo il presidente russo e quello ucraino insieme ai leader europei, dopo i venti di guerra fredda seguiti alle sanzioni contro la Russia.
Putin, Poroshenko, Angela Merkel, Hollande, Cameron, Van Rompuy, Barroso e, ovviamente, Renzi, si vedranno venerdì alle 8 in prefettura. All’incontro parteciperà anche la lady Pesc in pectore Federica Mogherini. Un vertice al quale Putin arriverà dopo una girandola di bilaterali, primi fra tutti quelli con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (che vedrà anche Poroshenko) e poi con la Merkel, in un momento in cui da Mosca sono arrivati chiari segnali di apertura.
Asem – L’arrivo dei capi di Stato e di governo |
Del resto non solo sul terreno si continua a morire, nonostante la tregua siglata il 5 settembre, ma anche dal punto di vista economico l’Ucraina è sotto il tacco di una crisi enorme e la Russia inizia a sentire il peso delle sanzioni, con il rublo che ha toccato un nuovo record storico negativo.
Non sta meglio l’Europa, conle borse che sono crollate di fronte ai timori di una nuova crisi grecae lo spread che è tornato a salire. Insomma un accordo che permetta di fermare le armi, rinsaldare i rapporti economici e poter affrontare le diverse emergenze internazionali, dall’Isis all’Ebola, conviene a tutti.
Sul tavolo anche la questione del gas russo – Mosca sta già guardando altrove e appena ieri ha firmato un accordo con la Cina per le forniture – che verrà affrontata non solo nel summit sull’Ucraina, ma anche nei bilaterali a margine del vertice Asem. Nonè un caso che della delegazione russa facciano parte anche l’ad della Gazprom, Alexiei Miller, e il ministro dell’Energia, Alexander Novak.
Ora tutto è in mano al lavoro diplomatico, che Renzi, che presiederà il summit in prefettura in veste di presidente di turno dell’Ue, giocherà su due piani: quello europeo, appunto, e quello bilaterale. Se l’incontro con Poroshenko è fissato per giovedì sera, alle 22, il faccia a faccia con Putin sarà dopo il vertice allargato, per mettere a punto i rapporti tra due paesi che hanno moltissimi interessi in comune. Basti pensare che l’Italia, dopo la Germania, è il secondo paese per l’interscambio in Europa.