Pisa. Due lettere che Roberta Ragusa avrebbe scritto al marito Antonio Logli e messe agli atti dai carabinieri.
Nel primomanoscritto, risalente al Natale del2006, la Ragusa scrive: Per queste feste, e in vista del nuovo anno, voglio farti un augurio speciale: di trovare quella serenità che sempre ti sfugge, di smussare gli spigoli, di sorridere di più. Penso che non ti manchino i motivi. Due di loro si chiamano (…) e (…) e, se conta ancora qualcosa, ci sono anche io.
Nella seconda lettera, invece, si legge: Mi sembra davvero strano ritrovarmi nella necessità di parlarti con parole scritte. A voce non è più possibile ormai, dato che quando io entro nel letto tu già dormi e quando tu ti alzi io dormo ancora. Non c’è maitempo,scivola, scorre via come sabbia tra le dita questotempo. Non c’è tempo per parlare, per ascoltare, per capire, non c’è tempo per sentire imutamentidelcuore, non c’è tempo per cogliere l’essenza, l’attimo della vita.
E ancora: Tu non ti accorgi che io vivo lavitafuori dalla mia vita e che i miei occhi guardano occhi che non guardano i miei. Sonostanca,stanca,stanca… sono stanca dei soliti battibecchi sui soliti quotidiani argomenti, stufa di chiederti quello che qualsiasi compagno con un po’ di buonsenso capirebbe al volo. Esasperata dal tuo modo dirisponderesempre fingendo di non capire o travisando la realtà dei fatti. Non ne posso più del modo in cui ti comporti con tutti noi, quasi sempreinopportuno,inadeguato,irritante. Non fraintendermi, io ti voglio bene e ti auguro ogni bene, ma la fiamma si è spenta, non abbiamo fatto nulla per mantenerla accesa. Vorrei essere ogni tanto al centro della tua attenzione, sapere che ti dispiace di vedermi stanca,spossata,esausta. Di vedere che privo me stessa di tutte le cose personali. Ma tu vivi la tua vita, coltivi i tuoi interessi, fuori di qui, fuori da me. Non ti ricordi mai di nulla. Non un fiore quando è nato (…) e sarebbe stato così anche alla nascita di (…) se non te lo avesse suggerito un’altra persona. Anche oggi, per esempio, non ti sei ricordato il nostro anniversario: l’ennesima delusione. Ho finito, so che non ami leggere, perciò lo fermo questo fiume diparoleche sicuramente ti lasceranno indenne, intonso nel tuo presuntuoso cinismo, nell’alta opinione che hai di te. Ma non importa, non più.Baci,Roberta.