Roma. “Continueremo la nostra iniziativa con tutte le forme necessarie. Anche con lo sciopero generale”.
Alanciare il messaggio è Susanna Camusso, dal palco della Cgil in piazza San Giovanni a Roma, dove almeno un milione di persone (secondo le stime degli organizzatori) sono scesi in piazza per protestare contro la politica economica del governo,mentre a Firenze va in scena il raduno della Leopolda, a sostengo dell’esecutivo di Renzi.
Un fiume di gente, composto da lavoratori, disoccupati, studenti, immigrati, e anche politici, ha infatti raccolto l’invito del sindacato a scendere in piazza per dire no al Jobs act, a partire dalle modifiche all’articolo 18dello Statuto dei lavoratori e chiedere cambiamenti alddl stabilità.
“L’articolo 18 e tutto lo statuto sono norme che difendono la libertà dei lavoratori, sono tutele concrete e non ideologie. Sono quelle che fanno la differenza tra lavoro servile e quello moderno” ha detto il segretario del sindacato al termine della manifestazione dallo slogan “Lavoro, dignità, uguaglianza per cambiare l’Italia”. “La legge di stabilità non cambia verso” dice Camusso a Renzi.
“Questo è solo l”inizio”,dice il segretario della Fiom Maurizio Landini.”Il Pd ascolti questa piazza”è invece l’appello di Gianni Cuperlo.Tra i manifestanti, infatti, ci sono anche esponenti della minoranza del Pd.
Mentre Matteo Renzi ha aperto a Firenze la quinta edizione della Leopolda, il tradizionale raduno a Firenze dei suoi sostenitori,l’altro Pd si è dato appuntamento in piazza. “Questa non è una manifestazione in contrapposizione col governo”precisa Stefano Fassina dal corteo a Roma. “Questo è il mio popolo” dice Filippo Civati guardando i manifestanti.
Nessuna divisione, dicono quindi alcuni esponenti del partito democratico che, dalla manifestazione del sindacato dei lavoratori chiede solo di ascoltare il popolo in piazza. Negli stessi minuti, però, a Sky Tg24 va in onda un duro confronto tra Debora Serracchiani e Rosy Bindi. Oggetto: la Leopolda, kermesse che Bindi ha definito “la prima contromanifestazione del post Pd”. Immediata la riposta di Seracchiani, che afferma: “Credo che sulla Leopolda ci sia un malinteso di fondo e anche ignoranza rispetto a quello che sta succedendo qui oggi, dove c’è tantissimoPd e dove ci sono gli imprenditori che non possiamo non incontrare se vogliamo amministrare il Paese”.