Asti. Il giallo di Costigliole d’Asti si infittisce dopo il ritrovamento di altri resti della donna scomparsa lo scorso 24 gennaio.
Sarebbero stati trovati, tra il fiume Tanaro e la ferrovia per Alba in disuso, le mani, i piedi e alcune vertebre di Elena Ceste. Effettuata l’autopsia sui resti della donna che non avrebbe mostrato alcun particolare segno di violenza.
Non ci sono tracce evidenti di ferite o di traumi in qualche modo collegati alla sua morte, ha dichiarato il medico legale Franco Romanazzi. Ma la loro assenza potrebbe essere stata provocata dal fatto che il corpo era in avanzato stato di decomposizione. Non si potrà mai sapere infatti se la donna è stata strangolata a causa delle condizioni di conservazione del cadavere.
Sarebbe ancora da definire la causa del decesso mentre sono da analizzare i resti rinvenuti nel fango. Si tratterebbe di omicidio o di suicidio? Le ipotesi sono tutte aperte.
Indagato Michele Buoninconti, marito della donna, per omicidio e occultamento di cadavere. Da tutti definiti come una famiglia tranquilla, sono emersi alcuni particolari che hanno insospettito gli agenti che si occupano del caso. Sembra che la sera precedente alla scomparsa di Elena, si sarebbe verificata una lite tra i coniugi, quando la donna avrebbe confessato al marito di aver avuto una relazione extraconiugale e di essere minacciata. Potrebbe trattarsi quindi di omicidio per vendetta o gelosia, oppure di suicidio. Elena aveva confessato ad alcune amiche di essere da tempo depressa.
La presenza di diatomee, alghe unicellulari, nei bronchi, negli alveoli, nel cervello o in altre parti del corpo potrebbero dimostrare che la donna sia morta per annegamento. Un’altra ipotesi considerata è che Elena sia deceduta per ipotermia.