Roma. Oggi la sesta commissione dell’organo di autogoverno della magistratura ha votato all’unanimità un parere sul decreto legge che sarà discusso domani dal plenum del Csm.
In un’ottantina di pagine i consiglieri puntano l’indice contro la “frammantarietà e la segmentazione” degli interventi legislativi che si sono succeduti negli ultimi anni sul processo civile con il “reiterarsi di molteplici decreti, ognuno di essi introduttivi di una riforma presentata come risolutiva dei mali della giustizia civile”.
I consiglieri criticano una “rilevante riforma processuale o ordinamentale” fatto attraverso “uno strumento che il Costituente non ha predisposto per tale finalità”.
Per la commissione serve “un più ampio dibattito con gli operatori, dentro e fuori le aule parlamentari, assicurando in questo modo , sia pure in tempi più lunghi, una più organica e ponderata riflessione sulle necessarie modifiche”.
Critiche anche al taglio delle ferie dei magistrati. Per la commissione questa misura “non soltanto non pare in alcun modo assicurare una maggiore funzionalità ed efficienza della giustizia”, ma “addirittura potrebbe risultare controproducente”.
A chiedere al Csm di esprimere un parere sul decreto legge in materia di giustizia civile era stato il Guardasigilli Andrea Orlando, con una nota del 18 settembre. Giudizio negativo anche dall’Anm. Sul sito dell’associazione sono state pubblicate alcune slide contro la riforma Orlando: “Vere riforme quando?” si chiedono i magistrati. “I numeri contano più delle parole.