Bologna. Inventare stratagemmi per poter superare esami o prove non è una novità. Questa volta si tratta di due pakistani che hanno tentato di superare il quiz della patente con una serie di sotterfugi.
Utilizzavano bluetooth e telecamere nascoste gli immigrati denunciati dalla polizia stradale per truffa. Sfruttavano gli oggetti elettronici per risultare idonei alla prova e girare liberamente per le strade. Sono stati scoperti dopo aver superato i quiz, martedì mattina, alla Motorizzazione civile di Bologna.
Si tratterebbe di un 42enne, residente a Poggio Renautico, in provincia di Ferrara, e di un 38enne, residente a Bologna, accusati di truffa aggravata e induzione alla formazione di atti pubblici ideologicamente falsi.
Un meccanismo complesso quello utilizzato dal primo esaminato che aveva praticato un foro nella camicia attaccandovi una microtelecamera collegata ad un cellulare, a un trasmettitore bluetooth e a un micro auricolare. Attraverso la telecamera il complice osservava il monitor e riusciva a fornire le risposte corrette.
L’altro straniero utilizzava un metodo più semplice: con telefono collegato a bluetooth e micro auricolare disposto nell’orecchio, chiedeva di poter utilizzare le cuffie. A quel punto, grazie all’apparecchiatura uditiva, le domande venivano ascoltate direttamente dal suggeritore.
L’utilizzo dei mezzi elettronici sarebbe costato tra i mille e i 2mila euro. I truffatori sono stati scoperti grazie all’aiuto di un complice. Sequestrata l’apparecchiatura, si cerca ora di identificare gli altri membri della banda truffatrice.