Recale, Ferraro e Argenziano chiedono revoca dell’assessorato a Porfidia

di Redazione

Luigi Ferraro Recale. “La situazione critica del nostro Ente è una costante che incide negativamente sulla vita delle famiglie e mostra aspettiinquietanti che, oltre alla denunzia politica, andrebbero affrontatisotto ogni aspetto, compreso quello amministrativo”.

Lo affermano, in una nota, i consiglieri Luigi Ferraro (nella foto) e Antimo Argenziano. “Gli esempi sono tanti, – sottolineano – basta osservare le nostre strade ed ascoltare i nostriconcittadini; ma una realtà vergognosa e che ha raggiunto livelli insopportabiliè la nostra scuola materna: cancelli aperti ed incustoditi, disordine di ogni tipo e l’assenza di ogni controllo, specie quello relativo alla mensa scolastica. E’ possibile che nessuno si accorga che ai bambini, i nostri figli, viene somministrato il cibo in forma ‘sfusa’ ed in quantità ridottissime, senza alcuna protezione prevista dalle norme igieniche e dallo stesso contratto di fornitura e che dell’acqua non se ne conosca nemmeno il nome visto che viene datain caraffe aperte?! I nostri bambini hanno diritto all’istruzione, alla sicurezza e alla tutela della salute!”.

Per i due consiglieri “il delegato alla pubblica istruzione è il responsabiledi tale macroscopico ‘disservizio’ e il sindaco ne risponde politicamente di fronte alla cittadinanza, a cui questa lettera aperta è diretta per opportuna conoscenza. E’ appena il caso di sottolineare quanto sia importante il tema della scuola e della sana gestione delle risorse, specie in un momento in cui lo stesso contesto nazionale (istituzioni, forze politiche, parti sociali, mezzi di comunicazione e magistratura) si interroga con severità su tali delicate problematiche”.

Pertanto, Ferraro e Argenziano chiedono “un’opportuna verifica da parte degli organi competenti” e “l’immediato ritiro della delegaall’assessore al ramo, Raffaele Porfidia”. E alla cittadinanza chiedono “la massima vigilanza e collaborazione, certi che uniti possiamo migliorare la nostra vita e dare l’esempio ai nostri figli che le cose possono cambiare in meglio con l’impegno sociale, con la perseveranza e la buona gestione della cosa pubblica”.

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