Recale. La situazione critica del nostro Ente è una costante che incide negativamente sulla vita delle famiglie e mostra aspettiinquietanti che, oltre alla denunzia politica, andrebbero affrontatisotto ogni aspetto, compreso quello amministrativo.
Lo affermano, in una nota, i consiglieri Luigi Ferraro (nella foto) e Antimo Argenziano. Gli esempi sono tanti, sottolineano basta osservare le nostre strade ed ascoltare i nostriconcittadini; ma una realtà vergognosa e che ha raggiunto livelli insopportabiliè la nostra scuola materna: cancelli aperti ed incustoditi, disordine di ogni tipo e lassenza di ogni controllo, specie quello relativo alla mensa scolastica. E possibile che nessuno si accorga che ai bambini, i nostri figli, viene somministrato il cibo in forma sfusa ed in quantità ridottissime, senza alcuna protezione prevista dalle norme igieniche e dallo stesso contratto di fornitura e che dellacqua non se ne conosca nemmeno il nome visto che viene datain caraffe aperte?! I nostri bambini hanno diritto allistruzione, alla sicurezza e alla tutela della salute!.
Per i due consiglieri il delegato alla pubblica istruzione è il responsabiledi tale macroscopico disservizio e il sindaco ne risponde politicamente di fronte alla cittadinanza, a cui questa lettera aperta è diretta per opportuna conoscenza. E appena il caso di sottolineare quanto sia importante il tema della scuola e della sana gestione delle risorse, specie in un momento in cui lo stesso contesto nazionale (istituzioni, forze politiche, parti sociali, mezzi di comunicazione e magistratura) si interroga con severità su tali delicate problematiche.
Pertanto, Ferraro e Argenziano chiedono unopportuna verifica da parte degli organi competenti e limmediato ritiro della delegaallassessore al ramo, Raffaele Porfidia. E alla cittadinanza chiedono la massima vigilanza e collaborazione, certi che uniti possiamo migliorare la nostra vita e dare lesempio ai nostri figli che le cose possono cambiare in meglio con limpegno sociale, con la perseveranza e la buona gestione della cosa pubblica.