SantArpino. Di seguito il documento letto dal capogruppo di Alleanza Democratica per SantArpino, Domenico Cammisa, in occasione dellultimo Consiglio comunale con il quale la maggioranza ha approvato il bilancio di previsione 2014, contrariamente a quanto dichiarato dal commissario del Pd di SantArpino Marco Villano.
Gli iscritti e i simpatizzanti del Pd di SantArpino, al termine di unaffollata riunione con oltre 180 presenti, dopo aver esaminato la situazione politica locale e respingendo al mittente i diktat di personaggi di scarsa rilevanza politica, hanno deciso di optare per lappoggio, senza se e senza ma, allamministrazione retta dal sindaco Eugenio Di Santo, chiedendo al consigliere comunale Domenico Cammisa di votare il bilancio di previsione 2014.
Non teniamo conto dunque di prese di posizioni di personaggi che, invece di dialogare con tutte le componenti presenti nel Pd di SantArpino, sono diventati il braccio armato di esponenti da sempre bocciati ed invisi al popolo di SantArpino, relegando il Pd ad una battaglia di retroguardia e di testimonianza senza alcuna visibilità politica.
Esprimiamo stupore e meraviglia per le continue ed imperterrite quanto inutili minacce che, se un risultato hanno ottenuto, è solo quello di ricompattare tutte le componenti contro le prese di posizioni del supercommissario Maigret, al secolo Marco Villano, anonimo come consigliere Comunale ad Aversa e forte come dittatore a SantArpino, come lectoplasma di segretario provinciale che invoca legalità a SantArpino, mentre nel suo Comune si distingue per lassenza più totale in questo campo.
Non dimenticando che non più tardi di un anno fa il trasparente segretario provinciale si è recato a casa del sindaco Di Santo in via Alcide De Gasperi 142, chiedendo ed ottenendo appoggio alle primarie Pd. Con un piccolo ma significativo particolare, e cioè che Di Santo è iscritto allUdc e non è mai stato iscritto al Pd.
Questo per la trasparenza, la legalità, e le specchiate virtù di questo personaggio debole con i forti, e forte con i deboli. Continueremo la nostra battaglia contro questo modo puerile e bigotto di intendere il partito, contro questi metodi squadristi, che denotano la mancanza di argomenti e lappiattimento su posizioni personalistiche della difesa dellamico di corrente.
Cari pseudo democratici, noi vi che diciamo il tempo è scaduto, il Partito va ricostruito con le regole della democrazia, non con la logica delle minoranze da sempre in libera uscita verso altri partiti, segnatamente Forza Italia, che diventano interlocutori dei supercommissari. Se volete espelleteci tutti!.