Aversa. Silvio Berlusconi in più occasioni haaffermato che Matteo Renzista portando avanti un programma politico che nientaltro è che ilrevivaldi quello del centrodestra.
Proprio in questi giorni, durante un incontro con i suoi collaboratori più stretti a palazzo Grazioli, a proposito del bonus-bebè annunciato dal premier, il leader di Forza Italia ha mostrato un disegno di legge dellex senatorePasquale Giuliano, con il quale,nellormai lontanomaggio del 2008,si prevedevalaccensione di un libretto di risparmio per i nuovi nati.Renzi, ha spiegato Berlusconi, ancheper giustificare la sua opposizione molto morbida al governo, pure in questo campo non ha fatto altro che ricopiare, e ricopiare male, ha aggiunto con la solitaverve,il disegno di legge di Giuliano. In effetti, Giuliano, già sottosegretario alla Giustizia e presidente della Commissione Lavoro del Senato, aveva previsto di istituire, a partire dal gennaio 2009, mediante laccensione di un cosiddetto libretto di natalità, una specifica contribuzione di ben 2500 euro a favore dei nuovi nati.
Senatore Giuliano, contento di questa novità lanciata da Renzi sul tavolo politico con grande battage pubblicitario? Beh, direi proprio di sì. Non solo perché non fa altro che riproporre il contenuto di un mio lontano disegno di legge, ma soprattutto per il difficile momento che attraversano le giovani coppie. Per la verità, la mia proposta era più articolata e generosa: prevedeva una contribuzione più sostanziosa, versata in unica soluzione, e non a rate, e per di più fruttifera di interessi pari al rendimento netto dei buoni del tesoro poliennali a cinque anni. Non solo, ma prevedeva che sul libretto di risparmio amministrato da Poste italiane spa potessero essere versate ulteriori somme che avrebbero beneficiato anchesse di interessi particolarmente vantaggiosi.
Quali furono le ragioni che la spinsero a presentare questo suo bonus-bebè? In un Paese ormai a crescita demografica zero, dove già iniziavano a delinearsi le ombre di una crisi che, era facile prevederlo, avrebbe più gravemente penalizzato le giovani coppie, ritenni allora giusto e doveroso, accanto alle misure tradizionali quali assegni familiari, detrazioni per i figli, cercare di favorire lo sviluppo demografico e sostenere le responsabilità familiari e le pari opportunità nell’educazione, nellistruzione e nella formazione dei figli.
Questa misura andava a vantaggio di tutti? Vi erano due limiti: era prevista a favore di ogni genitore italiano, anche adottivo, con reddito familiare non superiore a 45.000 euro.
Perchè la proposta non andò in porto? Vi fu unopposizione, strano ora a dirsi, proprio della sinistra, che fece ostruzionismo con richiesta, chiaramente dilatoria, di varie audizioni diassociazioni tra le più disparate e sollevò anche una sorta di pregiudizio ideologico sull opportunità di riservare questa contribuzione ai soli genitori italiani. Di fatto fu elevata una barricata dietro alla quale si operò per bloccare tutto, anche, ma forse soprattutto, nel timore del grande consenso che la misura avrebbe riscosso. Ora, è evidente, i tempi ed il clima sono cambiati: la memoria si è strumentalmente affievolita, se non cancellata, e si manipolano le buone iniziative del campo politico avverso, tentando di appropriarsene, spacciandole per proprie. La vicenda, però, volendo esercitarsi in uninterpretazione diversa, può essere letta come un ulteriore segnale di smantellamento del vecchio Pd. La coraggiosa lotta che Renzi sta facendo ai sindacati è, insieme alla cancellazione di polverosi stereotipi e miti dantan di una certa sinistra,il caposaldo di questa lettura. E, a proposito dei sindacati, mi piace anche qui ricordare la mia proposta di legge per obbligarli, nel nome di una trasparenza sempre evocata ma quasi mai perseguita, a presentare i bilanci secondo ben precise regole; proposta che, approvata dalla Camera, trovò al Senato, sempre da parte di quella sinistra che forse oggi sta scomparendo (per la verità, anche insieme a settori del centrodestra, politicamente collusi su questo tema), una feroce e coriacea opposizione per insabbiarla. Non ci resta quindi che sperare che questa lettura corrisponda al vero.